<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La dirigente comunale

«Io nella giungla di dati e password a caccia di bandi»

Lorena Dal Bosco dirige i Lavori pubblici a Bussolengo: tempi strettissimi, codici che arrivano dopo mesi e piattaforme che «non dialogano tra di loro». «L’incubo? Basta un errore e addio al finanziamento»
Lorena Dal Bosco, dirigente dell’area Lavori pubblici del Comune di Bussolengo
Lorena Dal Bosco, dirigente dell’area Lavori pubblici del Comune di Bussolengo
Lorena Dal Bosco, dirigente dell’area Lavori pubblici del Comune di Bussolengo
Lorena Dal Bosco, dirigente dell’area Lavori pubblici del Comune di Bussolengo

Se le avessero detto, quando ha stretto in mano il diploma di laurea in architettura, che sarebbe finita sommersa da scartoffie e dati da caricare su piattaforme informatiche... «Non ci avrei creduto», ride Lorena Dal Bosco, dirigente dell’Area Lavori pubblici e manutenzioni del Comune di Bussolengo, classe 1975, una laurea in architettura al Politecnico di Milano, esperta in progetti di conservazione dei beni culturali diffusi e con un corso di aggiornamento allo Iuav di Venezia in progettazione e pianificazione del paesaggio.

Procedure su procedure, un lavoro immane

Su di lei pesa la responsabilità di ogni procedura per i progetti finanziati tramite bandi pubblici. È lei ad avere «le chiavi» della piattaforma con cui inserire progetti e rendicontazioni nella Banca dati della pubblica amministrazione. Lavoro immane, e non l'unico. I tecnici comunali, infatti, ogni volta che affrontano un bando per chiedere contributi devono ingaggiare una battaglia di inserimento dati su una miriade di piattaforme, a seconda del finanziamento ottenuto, sia esso ministeriale, regionale, europeo o del Pnrr. Un lavoro che rallenta le procedure e fa impazzire chi deve affrontarle.

«Per ciascun bando c’è una banca dati e le piattaforme tra loro non si parlano», racconta Dal Bosco. Chiedere i fondi, dunque, è il meno. Poi c’è l'iter burocratico complesso e dispendioso con tempistiche ristrette e richieste continue di inserimento di dati più disparati e sempre uguali. Al punto che spesso il gioco, non vale la candela, ovvero il finanziamento. Per non parlare dell'ansia che ingenera questa situazione. 

«Altro che ansie, il tutto va fatto in tempi strettissimi pena sanzioni, per la sottoscritta, o il rischio di perdere il finanziamento già concesso se qualcosa non è stato fatto correttamente». 

Banche dati e il dedalo delle piattaforme

Si trascorrono le giornate così negli uffici comunali. «Nelle banche dati dobbiamo inserire dettagli di ogni procedura, da quando nasce a quando viene accettata, e poi contratti, pagamenti, dati di progettisti e imprese, forniture, codici. Io mi occupo della Banca dati della pubblica amministrazione, un sito elaborato per far conoscere a tutti, anche ai cittadini, lo status di un progetto: a che punto è o come vengono spesi i soldi comunali».

Ma ci sono altre piattaforme. In particolare c’è la Regis, dedicata alla gestione dei fondi da Pnrr. «Lì dobbiamo caricare dati specifici e numerosi in determinati tempi altrimenti si può perdere il finanziamento». Insomma si lavora con l’acqua alla gola. Al punto che Bussolengo, retto dal sindaco Roberto Brizzi, ha spostato all’Ufficio Tecnico un impiegato con la mansione di inserire dati. Ha recuperato il lavoro pregresso e ora c’è l'attuale. «Caricherà ogni fattura, documento, mandati di pagamento...». Finita qui? «Per nulla», continua Dal Bosco. «Il Pnrr ha fatto confluire lì tutti gli altri contributi ministeriali. E ora dobbiamo inserite dati di progetti di due anni fa che avevamo già chiuso. E sono tutti dati che non si trasferiscono in automatico da una piattaforma all’altra». 

Rimbalzi e tentativi

La prende con ironia Dal Bosco, ma il lavoro è davvero complicato: «A volte non sappiamo cosa inserire, ci sono schede con termini che non capiamo e si va per tentativi, ma, ripeto, con i rischi di sbagliare e perdere finanziamenti. Se vogliamo informazioni sulla compilazione delle schede informatiche possiamo chiederle solo via mail, cosa non facile, e c’è un rimbalzo continuo di competenze. Per non parlare dei tempi», alza le braccia la cielo: «Per avere le password di accesso ai portali dal ministero abbiamo atteso tre mesi!».

E poi c’è tutto il resto. «L’inserimento dei dati porta via tempo prezioso per seguire opere pubbliche, manutenzioni, strade, scuole, aree verdi, illuminazione pubblica. Le lasciamo indietro, quando invece sono temi da affrontare, anche per chiedere ulteriori contributi».

Maria Vittoria Adami

Suggerimenti