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Banda di ragazzi sorpresa a rubare l’incasso del bar

I carabinieri all’ingresso delle piscine comunali di Bussolengo
I carabinieri all’ingresso delle piscine comunali di Bussolengo
I carabinieri all’ingresso delle piscine comunali di Bussolengo
I carabinieri all’ingresso delle piscine comunali di Bussolengo

Tre diciannovenni di origine marocchina residenti a Legnago, L.A., M.A. e T.H., quest’ultimo con precedenti di polizia, e denunciato a piede libero, e un quindicenne, E.A.M., anch’egli di origine marocchina e residente a Legnago, sono stati sorpresi dai carabinieri mentre rubavano con altri giovani, riusciti poi a fuggire, l’incasso del bar delle piscine comunali di Bussolengo. Durante l’altra, i militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Peschiera del Garda sono intervenuti perché chiamati dai residenti svegliati da forti grida e rumori provenienti dall’impianto natatorio. L’operatore di turno, pertanto, ha provveduto a inviare alle piscine di Bussolengo un equipaggio del Nucleo operativo e radiomobile i cui componenti, una volta raggiunto il luogo, hanno scavalcavato le recinzioni e si sono avvicnati alle piscine senza farsi notare riuscendo, così, a sorprendere circa una decina di ragazzi nella struttura intenti a rovistare nei cassetti del locale infermeria e nel registratore di cassa del chioschetto bar. A questo punto i militarisono inrvenutibloccando quattro della banda, mentre gli altri scappavano in ogni direzione, alcuni di loro disseminavano lungo le vie di fuga diverse banconote e monete che erano custodite nella cassettiera del registratore di cassa del bar. I fuggitivi, nonostante l’intervento di altre pattuglie fatte confluire in zona, grazie al favore delle buio della notte, sono riusciti ad allontanarsi dal luogo senza essere visti. Il minore, considerata la sua giovane età e l’assenza di altri precedenti a suo carico, è stato deferito in stato di libertà e, come da indicazioni del pubblico ministero presso il Tribunale dei minori di Venezia, affidato ai propri genitori, mentre i tre maggiorenni tratti in arresto, come disposto dal pubblico ministero di turno presso il Tribunale di Verona, ieri mattina sono stati giudicati con rito direttissimo durante il quale, dopo la convalida dell’arresto, il difensore ha richiesto per i tre assistiti il «termine a difesa», istanza a cui il pubblico ministero non si è opposto e che ha trovato accoglimento del giudice il quale ha rinviato l’udienza al 29 settembre, rimettendo in libertà gli arrestati.

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