<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Aumentano i costi per i rifiuti Il Comune non cambia la Tari

Raccolta dei rifiuti «porta a porta»
Raccolta dei rifiuti «porta a porta»
Raccolta dei rifiuti «porta a porta»
Raccolta dei rifiuti «porta a porta»

La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, nel 2020 è costata ai cittadini 1.238.926 euro, con un aumento, rispetto al 2019, rispettivamente del 9 per cento (1.140.955 euro) e del 5,9 per cento, rispetto a quanto addebitato nel 2020 con la Tari: 67.913 euro. L’importo risulta dal piano finanziario integrato presentato dal Consiglio di Bacino Verona Nord, comprendente «il piano economico finanziario del Comune», così recita la delibera approvata in Consiglio comunale. La buona notizia per i cittadini è che la differenza fra la Tari già pagata e la spesa effettiva (67.913 euro), sarà coperta dal Comune con i contributi ricevuti dallo Stato per «assicurare agli enti locali l’espletamento delle funzioni fondamentali compresa la Tari», connesse all’emergenza sanitaria. Agevolazioni della Tari (56.500 euro) concesse dal Comune anche alle attività che hanno dovuto chiudere, nel rispetto dei vari DPCM emessi per il Covid-19, «chiusura che avrebbe dovuto ridurre la produzione dei rifiuti». Il Comune nel 2015, con altri 57 comuni, per la raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, ha aderito al Consiglio di Bacino Verona Nord, che gestisce il servizio attraverso Amia e Serit. Una scelta obbligata, prevista dalla Regione che previde di «uniformare il servizio di raccolta e lo smaltimento dei rifiuti su tutto il territorio Veneto». Il Consiglio di Bacino Verona Nord, a Grezzana ha assunto il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a luglio 2019, riducendo i passaggi per la raccolta di carta e secco (diventati quindicinali). Per il momento, i Comuni provvedono alla riscossione della Tari, che dal 2023 dovrebbero essere in carico al Bacino. Il sindaco Arturo Alberti ha esordito: «Il fatto di consorziare tutti i Comuni, non sempre offre il risultato migliore, come in questo caso. Nel 2020 avremmo altri 67mila euro da spalmare sulle bollette degli utenti. Però gli obblighi di legge vanno rispettati». Il consigliere di maggioranza Guido Lonardoni ha replicato: «Ho sempre votato contro i Consorzi. Poi c’è il calcolo enigmatico delle tariffe da applicare in bolletta. Inoltre vorrei capire se davvero questo aumento del 5 per cento ce lo troveremo anche il prossimo anno». Il ragioniere Michele Maoli, responsabile area economica finanziaria del Comune, ha precisato: «L’aumento nel 2021 sarà intorno al 10 per cento e non abbiamo nessun potere di trattativa, né con il Consiglio di Bacino né con Serit». Il consigliere Ilario Bombieri, voce fuori dal coro, ha detto: «L’ambiente è unico e va salvaguardato. Il Consorzio un vantaggio lo porterà quando tutti i 58 comuni si uniformeranno ad un unico sistema di raccolta differenziata. Nel nostro comune con il sistema “porta a porta” la raccolta differenziata supera l’80 per cento, mentre in altri comuni della Lessinia raggiunge appena il 15 per cento. Con il Covid-19 tutto è stato rallentato, ma sono convinto che quando il servizio andrà a regime, potremmo avere dei benefici». L’assessore Zeno Falzi ha aggiunto: «Quando il Consorzio riuscirà a uniformare tutti i 58 comuni nella raccolta dei rifiuti raggiungerà un peso maggiore e c’è la speranza che riesca a stipulare contratti favorevoli per tutta la filiera dei rifiuti. L’auspicio inoltre è che i tre Consigli di bacino riescano a creare un proprio termovalorizzatore in grado di produrre energia termica ed elettrica». •

AL.SC.

Suggerimenti