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Sulla 434 a San Giovanni Lupatoto

Attacco alle multe da autovelox: «Moralmente inaccettabili, è solo per fare soldi»

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L'avviso dell'autovelox sulla 434 a San Giovanni Lupatoto
L'avviso dell'autovelox sulla 434 a San Giovanni Lupatoto
L'avviso dell'autovelox sulla 434 a San Giovanni Lupatoto
L'avviso dell'autovelox sulla 434 a San Giovanni Lupatoto

«L’autovelox sulla 434 sarà anche regolare ma mi domando se, moralmente, si sentono a posto coloro che l’hanno concepito e lo fanno funzionare. Resta il fatto che il Comune di San Giovanni Lupatoto fa una barca di soldi sulle spalle dei conducenti di vicini Comuni che transitano sulla strada senza, elettoralmente, rimetterci un voto». Tagliente il giudizio di Mariagrazia Fontemaggi, ex dirigente amministrativa Ulss, sull’autovelox installato anni fa alcune centinaia di metri prima della galleria lupatotina sulla Transpolesana, la quale appena ultimata immette in territorio zeviano.

Da tempo la donna ha avviato una sua personale crociata contro il rilevatore di velocità. A farla uscire dai gangheri la notizia pubblicata da L’Arena secondo cui, nel 2020, il Comune lupatotino ha emesso sanzioni per quattro milioni di euro, con una diminuzione di circa 500mila euro causa Covid sul dato stimato ad inizio anno. Tra le mani Fontemaggi ha un fascicolo contenente articoli di giornale, copie di sentenze di tribunale, norme del Codice della strada, multe prese da lei e da un suo famigliare per aver superato anche di solo qualche chilometro i 90 all’ora. «Basta una disattenzione ed è fatta», sottolinea la donna, convinta sia più opportuno educare a comportamenti virtuosi più che a reprimere gli scorretti. Come tanti è poi dell’idea che il tunnel in questione, lungo poco meno di un chilometro, non sarebbe pericoloso formando un rettilineo con la strada d’immissione. «L’attesta l’assenza d’incidenti. Quanto a riduzione di velocità l’autovelox è ininfluente, poiché superato il rilevatore andando verso Rovigo i conducenti di veicoli hanno tutto il tempo per pigiare sull’acceleratore prima dell’imbocco della galleria. Alla faccia di chi ritiene che il superamento dei 90 determini un’accertata situazione di pericolosità. È lampante, quindi, che l’autovelox è lì con il solo scopo di far soldi a scapito dei poveri cristi che magari frequentano la 434 tutti i giorni per recarsi al lavoro».

Forte della sua corposa documentazione, Fontemaggi dà l’idea di saperla lunga in materia di misuratori di velocità su strada: «Se la galleria è pericolosa perché non si è messo un secondo autovelox sulla direzione di marcia contraria? Il solo cartello che segnala la presenza del rivelatore di velocità è insufficiente, poiché non si vede se si è in fase di sorpasso. Se proprio dev’esserci un avvertimento di pericolo, si metta un lampeggiante all’ingresso della galleria».

La signora passa a contestare la larghezza della banchina laterale elemento, dice, tra i determinati ad ottenere l’ok all’installazione dell’autovelox da parte del prefetto e della polizia stradale: «La banchina è troppo stretta per una statale. Non è larga al punto da consentire soste di emergenza e per rimanere libera da ingombri. La galleria ha una sola piazzola di sosta per senso di marcia». Fontemaggi rivela poi d’essersi rivolta al prefetto per ottenere l’archiviazione di qualche multa. Risultato? niente da fare. «Certo, la macchina dei verbali è perfetta, anche perché parte dell’attività comunale è assorbita dalle multe. Ma detto questo, i cittadini non possono subire e tacere. San Giovanni, in buona sostanza, è come se ci costringesse a pagare le tasse due volte. Anche perché poi succede che i soldi presi da quelli come me che si sentono benefattori di San Giovanni che li costringe, in buona sostanza, a pagare le tasse due volte. I milioni incassati rimangono però a beneficio di quel solo Comune. Invece, più giustamente, dovrebbero essere destinati alla sistemazione della 434, dati all’ente gestore della strada, l’Anas, che evidentemente non è finanziata a sufficienza».

Così, però, l’ente gestore della strada, l’Anas, che provvede al rallentatore. È stato il caso delle pompe posate per evitare allagamenti in galleria, della scarsa illuminazione del tunnel non ancora potenziata, delle riasfaltatura dopo attese infinite. Con un’ulteriore stoccata la donna si chiede se sia giusto che i Comuni redigano i bilanci di previsione fissando anticipatamente l’introito di sanzioni non ancora incassate e che succederebbe se tutti i Comuni attraversati dalla 434 installassero un autovelox analogo a quello di San Giovanni. Fontemaggi conclude: «I 14 euro di spese d’incasso aggiunti alle sanzioni: l’importo di una multa di 29.40 euro perché pagata in maniera ridotta, sale a un totale di 43,40 euro causa la messa in conto dei 14 euro di spesa. Inammissibile», si sfoga la donna.

Piero Taddei

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