<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
VERSO LE ELEZIONI

Amministrative di giugno 2022: in calo il numero di candidati

Sindaci con fascia tricolore
Sindaci con fascia tricolore
Sindaci con fascia tricolore
Sindaci con fascia tricolore

Due mesi. Tanto manca alle elezioni comunali del 12 giugno, con eventuale ballottaggio il 26. E, a parte qualche punto di domanda - anzitutto chi sosterrà Forza Italia; ma anche su qualche attore in scena - il quadro delle forze in campo comincia a delinearsi. Con una tendenza, però, nuova: il calo del numero dei candidati sindaco. Al momento - e va ricordato che le liste andranno depositate un mese prima del voto, quindi fra un mese, e che si vota per rinnovare sindaco, Consiglio comunale, di 36 membri, i Consigli delle otto circoscrizioni; e ci sono anche cinque referendum - i candidati sono sei.

 

Un confronto con le quattro precedenti elezioni comunali, il calo è abbastanza evidente. E si sta manifestando anche negli altri 13 Comuni veronesi alle urne il 12 giugno. Nella precedente tornata, nel 2017, i candidati sindaco in totale furono 36, mentre stavolta, e per ora, sono una ventina, quasi la metà.

 

Ma restiamo a Verona. Nel 2002 i candidati sindaco furono 11. In quell’occasione vinse al ballottaggio Paolo Zanotto, per il centrosinistra. Undici i candidati anche alle elezioni del 2007, vinte al primo turno dal candidato del centrodestra Flavio Tosi, che si aggiudicò al primo turno anche quelle del 2012, quando però i candidati furono nove. Lo stesso numero del 2017, nove, quando vinse al ballottaggio l’attuale sindaco Federico Sboarina, del centrodestra. Stavolta sei, anche se non tutti si sono ufficialmente presentati e in un caso uno non è definito.

 

Erano sette fino a qualche giorno fa. Poi Michele Croce, leader di Prima Verona, ha annunciato di non volersi candidare a sindaco e di far correre la sua lista per Flavio Tosi, che ritenta la scalata a Palazzo Barbieri per Fare!, Lista Tosi, Movimento Difesa Sociale, Ama Verona, Csu Veneta, Pensionati Veneti, La Buona Destra e Prima Verona. Sboarina si ricandida invece per Fratelli d’Italia, Lega, Verona Domani, Battiti, Coraggio Italia, Noi con l’Italia, Veneta Autonomia, Verona al Centro. C’è poi Damiano Tommasi, il candidato del centrosinistra: Pd, Traguardi, In Comune per Verona, Azione, Più Europa, Partito socialista, Europa Verde, Volt, Demos e Movimento 5 Stelle. Anche se quest’ultimo - dopo il “niet” di Carlo Calenda, leader di Azione - potrebbe correre per Tommasi ma senza simbolo.

 

Il quarto candidato è Alberto Zelger, l’ex consigliere comunale leghista, ora Gruppo misto, di Verona per la Libertà, il movimento dei no Green pass e no vax. Ci sarà anche Anna Sautto, del movimento 3V. C’è poi un sesto raggruppamento, formato da Futuroggi - guidato a Verona da Andrea Sartori, ieri a Roma per un incontro nazionale - e poi Popolari Europei, Popolo della Famiglia, Giuristi per la vita, Verona ci crede, di area cattolica moderata. Un candidato sindaco ci sarà, ma non sarà, come sinora era girato, l’ex assessore Alberto Benetti, di Verona ci crede, a cui però altri schieramenti stanno tirando la giacchetta. Tra le ipotesi che circolano per questo gruppo potrebbe esserci allora Sartori.

 

Ma - e se venisse confermato - perché questo calo? Si potrebbe dire che venendo in diversi casi a mancare il ruolo dei partiti, comunque serbatoio di persone, si fatica sempre di più a trovare disponibilità a correre. Nel caso di Verona, poi, la sostanziale tripolarizzazione Sboarina-Tosi-Tommasi, potrebbe aver assorbito quasi tutto lo spazio politico. Disincentivando, così, altre avventure. Intanto Forza Italia, che ha tenuto ieri a Roma la convention nazionale, con Silvio Berlusconi - tra i veronesi presenti il senatore Massimo Ferro, il consigliere regionale Alberto Bozza, tosiano, il coordinatore provinciale Claudio Melotti, sindaco di Bosco Chiesanuova, Paola Boscaini - non ha sciolto il nodo Verona. Con Tosi, come il comitato provinciale veronese vuole? O cambio di rotta, imposto da Roma per il centrodestra unito, e quindi con Sboarina, secondo quanto trapelava nelle ultime ore? La decisione potrebbe avvenire entro Pasqua.

Enrico Giardini

Suggerimenti