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Villa Spada, sindacalista all’attacco «Si è intervenuti quando era già tardi»

La casa di riposo Villa Spada a Caprino FOTO PECORA
La casa di riposo Villa Spada a Caprino FOTO PECORA
La casa di riposo Villa Spada a Caprino FOTO PECORA
La casa di riposo Villa Spada a Caprino FOTO PECORA

Barbara Bertasi Si chiudono i portoni quando ormai i buoi sono scappati». Così Claudio Ligabue, segretario provinciale del Coordinamento di Verona del Csa (Coordinamento sindacale autonomo), definisce l'approccio all'emergenza Covid-19 all'Istituto assistenza anziani (IAA) «Villa Spada», dove si sono registrati cinque casi positivi, due dei quali morti in ospedale. Ligabue ha inviato una lettera a prefetto, Protezione civile, Istituto assistenza anziani, Ulss 9, Spisal e sindaco, Paola Arduini, con oggetto «Costituzione Unità di crisi IAA Villa Spada - emergenza Coronavirus». Unità che il presidente della struttura, Moreno Dal Borgo, precisa di aver attivato già il 18 marzo. «Si chiama», dice, «“Comitato per l’applicazione della procedura operativa per la gestione del rischio Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Si riunisce ogni due giorni». Il Csa punta poi il dito sul sindaco in una missiva inviata per conoscenza a nche aDal Borgo: «Come sindaco che nel proprio comune ha una casa di riposo non ha avuto la lungimiranza, essendo la prima autorità locale sanitaria, di provvedere a un contenimento del virus applicando subito le dovute tutele ai 110 ospiti e ai lavoratori asserendo, il 23 marzo, via Facebook, «che in paese i contagiati sono pochi e spiegando ai cittadini come avere le mascherine. Ci sono voluti due contagi e un decesso per attivare l’Ulss 9 Scaligera per la consegna dei tamponi». Giudicando «deprecabile» il comportamento dei due destinatari, aggiunge: «Per tutelare ospiti e personale ci si doveva muovere prima. E la lettera in cui chiediamo l'unità di crisi è vanificata dal non riscontro da parte dei destinatari. Riteniamo finita la collaborazione con queste amministrazioni. Il contagio andava prevenuto e il personale dotato subito dei dispositivi di protezione individuale». Risponde il sindaco: «Mi rammarica il tono prettamente politico del Csa in un momento che ci mette a dura prova in una situazione per noi nuova e difficile da gestire. Dal primo caso verificatosi, ho attivato il Coc, Centro operativo comunale, sono sempre in contatto con prefettura, Unità operativa di Protezione civile della Provincia e, ogni sera, con i sindaci. Il problema del contagio alle case di riposo tocca tutte le amministrazioni che ne hanno una nel territorio. Come sindaci abbiamo continuato a sollecitare l'Ulss 9 a fare i tamponi e a considerare la tutela di queste strutture una priorità. Io e il presidente ci siamo sempre coordinati per monitorare la situazione». E conclude: «Abbiamo anche noi fornito centinaia di mascherine a Villa Spada e ne renderemo disponibili quante necessarie». Dal Borgo precisa: «Dall'inizio di marzo abbiamo ottemperato a tutte le procedure per contenere il contagio dettate dalle disposizioni ministeriali e dalla Regione e chiesto all'Ulss 9 i tamponi necessari, poi sollecitati quotidianamente. I primi 50 sono arrivati solo mercoledì: carenza analoga a quella di altre case di riposo della provincia». Mercoledì l'Ulss ha comunicato: «La questione è stata presa in carico dall'Ulss 9, che ha avviato il processo per il contenimento del contagio, come già per le altre Residenze sanitarie assistenziali. La tempistica per l'esecuzione dei tamponi è dettata sulla base delle criticità all'interno delle Rsa del territorio». •

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