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Via la gru che svetta da anni sotto la Rocca

La gru che da anni troneggia lungo la Gardesana sotto la Rocca di Garda
La gru che da anni troneggia lungo la Gardesana sotto la Rocca di Garda
La gru che da anni troneggia lungo la Gardesana sotto la Rocca di Garda
La gru che da anni troneggia lungo la Gardesana sotto la Rocca di Garda

Da oltre tre anni svetta ai piedi della Rocca di Garda, all'interno del cantiere nella proprietà Garonzi e Pozzerle per i lavori di ripristino dell'edificio «Ca' Bianca».Ma quella gru, simbolo di quell'intervento edilizio così dibattuto da diversi anni, ora ha i giorni contati. Tra giovedì 10 e venerdì 11, infatti, l'imponente infrastruttura, alta alcune decine di metri, verrà smontata una volta per tutte. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Garda Davide Bendinelli durante l'ultimo consiglio comunale, rispondendo alla consigliera di minoranza Anna Codognola che aveva chiesto un aggiornamento sull'annosa vicenda. A margine dell'assemblea, il primo cittadino ha aggiunto che l'operazione è dovuta all'interruzione del rapporto contrattuale tra l'impresa incaricata di eseguire l'intervento e chi aveva fornito l'appalto. Bendinelli ha affermato che lo smontaggio della struttura non dovrebbe comportare particolari disagi alla circolazione della Gardesana, che si trova a pochi metri di distanza. È ancora tutto da definire invece che cosa accadrà una volta rimossa la gru. «Attendiamo che la Regione chiarisca quale tipo di intervento è possibile eseguire e che la Procura si pronunci», ha dichiarato il sindaco in merito all'intricata questione su cui le minoranze da tempo si occupano a suon di esposti e segnalazioni in Procura e non solo. La vicenda riguarda le costruzioni degli immobili di proprietà di Claudio Pozzerle, tra ampliamenti e rifacimenti degli edifici presenti ai piedi della Rocca. In particolare sulla villa liberty di inizio Novecento, denominata Ca' Bianca, su cui era iniziata una profonda opera di rifacimento, nel luglio 2018 il Comune aveva emesso un'ordinanza con cui aveva bloccato i lavori perché «in difformità al titolo abilitativo Dia, dichiarazione di inizio attività del 3 novembre 2015». Ma ancora prima Lorenza Ragnolini e Anna Codognola, rispettivamente consigliere di minoranza di Garda Futura e Nuova Garda, si erano già battute e avevano effettuato diverse segnalazioni ed esposti in Procura e in Soprintendenza per evidenziare gli interventi edilizi realizzati in area ad alto rischio di frana attiva, mai declassato. Anche le due rappresentanti di minoranza del Movimento Cinque Stelle, Irene Moretti e Anna Forese, erano intervenute sulla vicenda e lo scorso luglio avevano inviato anche un'interrogazione per chiede lumi sulla gru. Pure il consigliere regionale del M5S Manuel Brusco era intervenuto sulla delicata situazione idrogeologica della zona. La Regione ha chiarito che nell’area della Rocca vige tutt’ora il vincolo di inedificabilità assoluta, in quanto zona di frana attiva e inserita in una area «rossa». Anche il deputato Pd Diego Zardini aveva presentato nel marzo 2017 un'interrogazione parlamentare. La questione ricade nell'annoso dibattito sul livello di rischio idrogeologico della Rocca, area che fa parte di un'indagine di Procura e Corpo forestale, concentratisi sull'intervento sul versante della Rocca, nell'area di proprietà privata dove nel 2005 Comune e Regione avevano concesso l'attuazione di un Piruea, programma di riqualificazione urbanistica edilizia e ambientale. Ma, come detto, da Venezia era arrivato l'alt a costruire sulla Rocca, perché in zona a rischio e che il Piruea non andava rilasciato e rinnovato. Ora, dopo l'annuncio dello smantellamento della gru, da tempo richiesto a gran voce dalle minoranze, Ragnolini sottolinea come «in un paese normale un tale provvedimento sarebbe stato emesso già qualche anno fa. La gru è apparsa qualche mese dopo l'insediamento della nuova amministrazione, poco dopo la revoca del provvedimento di sospensione della richiesta di rinnovare per la terza volta un permesso di costruire rilasciato alla proprietà. C'eravamo quasi rassegnate di fronte a tanto immobilismo. Ora finalmente si procede con la rimozione». Soddisfatte Moretti e Forese, che a loro volta sono rimaste in contatto con gli enti preposti per sollecitare un intervento del Comune per la rimozione della gru, «richiesto con una diffida anche dalla Sovrintendenza», precisano le due esponenti pentastellate. «Siamo felici del frutto di un risultato di squadra, conseguito grazie alla collaborazione con gli altri gruppi di minoranza». •

Emanuele Zanini

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