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Un tetto per chi vive ai margini Lo offrirà il centro per disabili

La casa di riposo e centro diurno «La nostra casa» a San Benedetto di Lugana FOTO PECORA
La casa di riposo e centro diurno «La nostra casa» a San Benedetto di Lugana FOTO PECORA
La casa di riposo e centro diurno «La nostra casa» a San Benedetto di Lugana FOTO PECORA
La casa di riposo e centro diurno «La nostra casa» a San Benedetto di Lugana FOTO PECORA

Il sogno di don Bruno Pozzetti continua. A quasi due anni dalla sua morte, è in fase di ultimazione il progetto per l’ampliamento della sede dell’associazione La Nostra Casa, che a San Benedetto di Lugana (Peschiera del Garda) accoglie persone con disabilità e offre assistenza a chi è senza fissa dimora. Attualmente sono 40 le persone con disabilità seguite da operatori ed educatori della fondazione collegata a La Nostra Casa: 21 frequentano con varie modalità il centro diurno e 18 risiedono nelle due comunità alloggio Corte Palazzo (che prende il nome dalla località in cui ha sede l’associazione) e Casa famiglia San Benedetto (a pochi metri dalla prima), mentre una vive nel piccolo appartamento che era di don Bruno e da un anno è adibito ad appartamento protetto per persone disabili con una buona autonomia. Servizi che si allargheranno con il futuro ampliamento della struttura, previsto con il recupero dell’ala porticata di Corte Palazzo. Fulcro del progetto è realizzare, in tutto il primo piano del porticato, una comunità alloggio adeguata alle gravi disabilità, in modo da trasferire nella sede la Casa famiglia San Benedetto. Al piano terra dell’attuale porticato sono previsti due appartamenti protetti per disabili autonomi e un appartamento da destinare alla marginalità sociale in cui accogliere per periodi determinati persone in difficoltà economica, in collaborazione con i Servizi sociali comunali. Sempre al piano terra verranno collocati i laboratori del Centro diurno dedicati a disabili lievi e medi con una buona autonomia. Previsti inoltre un appartamento per un futuro custode e una cappella multiconfessionale per consentire alle persone di diverse religioni di pregare assieme, come desiderava don Bruno. Al piano interrato verranno realizzati magazzini, docce e servizi per migliorare l’aiuto alle persone indigenti e senza fissa dimora che da dodici anni il sabato mattina trovano le porte aperte per una doccia, un pasto, il cambio dei vestiti. Nel progetto è infine prevista la creazione di un’area verde esterna attrezzata. «Il progetto è quasi pronto, l’abbiamo aggiornato e contiamo di presentarlo in Comune entro l’estate per ottenere la licenza edilizia», spiega Luca Tartarotti, presidente dell’associazione La Nostra Casa. «La valutazione dei costi non è ancora certa, ma pensiamo di riuscire a sostenere oltre la metà della spesa grazie alle risorse che siamo riusciti a mettere da parte negli ultimi dieci anni, mentre parallelamente ci stiamo muovendo per ottenere finanziamenti da enti pubblici e privati», aggiunge Tartarotti, certo di poter contare «sull’aiuto dei tanti benefattori che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno». La previsione è dare avvio ai lavori tra l’inverno e la primavera prossimi, con l’obiettivo di ottenere l’accreditamento regionale anche per i nuovi servizi che saranno attivati. «Abbiamo un primo avvallo dell’Ulss9 e della Regione ai nostri progetti, la maggioranza dei quali è già stata inserita nel piano di zona dei servizi socio-sanitari», conclude il presidente. •

Katia Ferraro

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