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Un decesso e tre casi positivi tra gli anziani a Villa Spada

Gli esterni di Villa Spada a Caprino FOTOPECORA
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Erano fortemente attesi i tamponi per il Covid-19, all'Ipab Villa Spada di Caprino, soprattutto dopo i 3 casi di positivi, con un decesso all'ospedale, riscontrati la settimana scorsa. E ieri sono arrivati i primi 50. Lo ha fatto sapere il presidente, Moreno Dal Borgo, che definisce la situazione di questa casa di riposo «volatile», ma, «per ora, sotto controllo». Lo conferma Sonia Todesco, segretaria generale della Funzione Pubblica (Fp) Cgil, che però evidenzia: «I dipendenti attendono con apprensione di essere tutti sottoposti al tampone che permette di individuare i soggetti positivi a Covid-19. Sono molto preoccupati. Fino a ieri nessun lavoratore era stato testato». Anche Dal Borgo attendeva, «con trepidazione e da giorni», di poter eseguire i test sia ai dipendenti sia agli ospiti. Ora è più sollevato: «Ieri l'Ulss 9 ci ha consegnato i primi 50 tamponi che eseguiremo oggi. Abbiamo 110 dipendenti, tra cui 70 operatori socio sanitari e 14 infermieri», ragguaglia, «e anche gli ospiti sono 110». Poi precisa come si procederà: «Inizieremo da chi, tra dipendenti e assistiti, è stato a più stretto contatto con i tre soggetti che, al ricovero negli ospedali dove sono stati trasferiti, la settimana scorsa e il 24 marzo, erano risultati positivi. Intanto», prosegue, «l'Ulss 9 ci ha assicurato che, secondo la disponibilità, fornirà ulteriori test. Noi procederemo appena arriveranno». Prosegue Todesco: «È un bene che i tamponi siano arrivati, seppur in quantità non ancora sufficiente. Probabilmente l'Ulss si sta concentrando sulla case di riposo in condizioni particolarmente critiche dove molti lavoratori sono a casa perché positivi. Ma anche a Villa Spada bisogna completare lo screening a tutti». Sono indispensabili, però, altri interventi: «Queste strutture devono avere», aggiunge, «Un Piano di emergenza che indichi come e dove trasferire gli eventuali ospiti positivi. Intanto, a Villa Spada, bisogna puntare sui dispositivi di protezione individuale (dpi) e su misure organizzative che tengano il più isolati possibile chi presentasse sintomi». Informa Dal Borgo: «Il piano di emergenza, da noi, esiste da quando il fenomeno s'è palesato in Italia. . Tutto il personale è dotato mascherine, guanti sovra camici». Sui 3 ospiti positivi aggiunge: «Come prevede il Piano di emergenza, , sono stati trasferiti negli ospedali di Negrar e Peschiera. Quello deceduto da noi aveva la febbre». Chiude: «Ringrazio il personale per la disponibilità e la dedizione che sta dimostrando» . •

B.B.

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