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«Tunnel del Baldo? Usiamo i fondi ex-Odi»

Il rendering del tragitto dell'ipotetico tunnel del Monte Baldo
Il rendering del tragitto dell'ipotetico tunnel del Monte Baldo
Il rendering del tragitto dell'ipotetico tunnel del Monte Baldo
Il rendering del tragitto dell'ipotetico tunnel del Monte Baldo

«Il tunnel del Baldo? Potrebbe anche essere finanziato con i soldi dell'ex-Odi, cioè del Fondo per i comuni di confine». È questa l’ipotesi scaturita dall’incontro avvenuto a Roma tra il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia. Pochi giorni dopo il voto favorevole, espresso all’unanimità in Regione Veneto, a un ordine del giorno finalizzato a redigere uno studio di fattibilità del «tunnel del Baldo», un’ulteriore questione si apre adesso per volontà del numero uno di piazza Dante, sede della Provincia trentina. Nella serata del 5 novembre, 44 consiglieri regionali veneti di tutti gli schieramenti avevano approvato il documento denominato «A157», che prevede di «sostenere la messa in sicurezza e l’adeguamento della Gardesana orientale ai nuovi flussi turistici attraverso interventi puntuali come nuove bretelle, collegamenti viari per l’alto lago e parcheggi scambiatori per facilitare l’intermodalità nelle zone che si trovano alle spalle dei comuni lacustri». Ma, soprattutto, il documento esplicitava di voler «sostenere la redazione di uno studio di fattibilità, anche in sinergia con la Provincia autonoma di Trento, per un collegamento viario tra il lago di Garda e la Val d’Adige attraverso un tunnel». A fine settembre si era svolta una riunione tra una decina di sindaci veneti e trentini con il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Riunione convocata da quest'ultimo cui hanno partecipato i sindaci di Avio, Ala, Brentonico, Dolcè, Ferrara Monte Baldo, Brenzone, Brentino Belluno, Torri del Benaco e Malcesine per valutare l’ipotesi di collegamento stradale contenuta nel programma elettorale con cui Fugatti è stato eletto alla guida della giunta trentina nello scorso ottobre. Un’ipotesi che prevede di «bucare» il Baldo per far passare una strada che congiunga il territorio trentino tra Ala e Avio con quello dell'alto lago veronese, probabilmente a metà tra l’area nord di Brenzone e la parte a sud di Malcesine. Di questo Fugatti ha parlato anche col ministro Boccia. Il ragionamento di partenza è stato quello di discutere dei 40 milioni di euro dati, ogni anno, ai Comuni di confine rispettivamente dalla Provincia autonoma di Trento e da quella di Bolzano per un totale di 80 milioni di euro l'anno. «Al ministro», ha spiegato alla stampa trentina Maurizio Fugatti, «abbiamo detto dell'importanza di questo Fondo, che continueremo a finanziare, ma abbiamo anche fatto presente che occorre essere chiari sulle scelte che andremo a finanziare, altrimenti i nostri sindaci, chiamati a stringere i cordoni delle borse, non capirebbero. Un esempio? Si sta ragionando su un tunnel che metta in collegamento Avio con l'alto lago di Garda veronese, opera utile al Veneto e al Trentino. Il progetto», ha proseguito, «pur riguardando comuni confinanti, avrebbe importanti ricadute anche sulla nostra Provincia». E ancora: «Le risorse ai comuni di confine devono essere rendicontate il più possibile su progetti che siano realmente utili ai territori: noi pensiamo a opere che siano sovraprovinciali o sovraregionali: la precedenza va data a interventi che fanno l'interesse dei comuni di confine ma anche dei nostri territori». Il Fondo per i Comuni di confine è stato istituito dal 2009 e finora è stato a vantaggio di 48 municipi che confinano con le Province di Trento e di Bolzano, ma che diventano 132 se si considerano i Comuni confinanti con quelli di prima fascia. Ad esempio, il comune di Malcesine confina con il Trentino e Brenzone, che confina con Malcesine, è considerato di seconda fascia. Per questo sta utilizzando 5 milioni e 700 mila euro di finanziamento arrivato dall'ex-Odi per la ciclopista sul lungolago. Opera che si congiungerà al tratto di Malcesine, che a sua volta sarà poi da connettere con le ciclopiste trentine. La stessa cosa potrebbe quindi accadere per il tunnel del Monte Baldo, che dovrebbe connettere Ala o Avio con la parte a sud di Malcesine o quella a nord di Brenzone. Stando così le cose, il progetto di fattibilità del tunnel del Baldo potrebbe essere il primo passo per la realizzazione dell’opera e potrebbe essere anche oggetto di finanziamento del Fondo per i Comuni di confine. •

Gerardo Musuraca

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