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Tunnel del Baldo, i sindaci alla finestra

Il rendering del tragitto dell’ipotetico tunnel del Monte Baldo
Il rendering del tragitto dell’ipotetico tunnel del Monte Baldo
Il rendering del tragitto dell’ipotetico tunnel del Monte Baldo
Il rendering del tragitto dell’ipotetico tunnel del Monte Baldo

«Tunnel del Baldo» alla riscossa e, stavolta, se ne parla congiuntamente col Trentino. L'idea di perforare il monte che sovrasta Malcesine e Brenzone, e separa il territorio veneto da quello del Trentino non è affatto nuova. Da oltre un ventennio se ne discute anche se, finora, l’idea non ha avuto seguito. Le cose però adesso potrebbero cambiare visto che il governatore del Trentino, il presidente Maurizio Fugatti, aveva messo questo collegamento nel programma elettorale con cui aveva vinto le elezioni in Trentino, un anno fa. E, soprattutto, per il fatto che la questione non è stata affatto esclusa, stavolta, dai sindaci dei comuni dell’alto Garda scaligero, a differenza di quanto era accaduto l’ultima volta alcuni anni fa. Fugatti, con l’allora senatore Divina, ripropose il discorso con un'interrogazione all'allora presidente del centrosinistra autonomista Ugo Rossi anni fa. E a fine settembre il numero uno del Trentino ha riunito attorno a un tavolo i sindaci di Avio, Ala, e Brentonico insieme ai colleghi veneti di Dolcè, Ferrara Monte Baldo, Brenzone, Brentino Belluno, Torri del Benaco e Malcesine per discuterne la realizzabilità. Si è parlato di un tunnel monocanna lungo tra 6 e 10 chilometri ma, per ora, non c’è né un progetto definitivo, né una valutazione preliminare. Che però è proprio quella che i sindaci gardesani ora sarebbero disponibili ad esaminare rispetto al «niet» del passato. Lo scolmatore che da Mori sbuca a Torbole, progettato in epoca fascista anche se terminato successivamente e con cui vengono riversate le acque dell’Adige in piena in caso di pericolo di allagamento, è lungo una decina di chilometri e quindi anche la lunghezza del tunnel, che potrebbe sbucare o nella parte a sud di Malcesine o, più probabilmente nella parte nord di Brenzone vicino ad Assenza, potrebbe essere su un ordine simile di grandezza. Per il Trentino si tratterebbe del tunnel più lungo in assoluto poiché la galleria di Mezzolombardo misura circa 3,9 chilometri e il «tracciato corto» previsto per la Loppio-Busa, un collegamento a nord di Torbole, sarebbe attorno a 3,5 chilometri. «La novità», ha detto il presidente Fugatti, «è che ora i Comuni della sponda veneta si dichiarano pronti a esaminare questa possibilità». «Tutti i sindaci hanno espresso l'esigenza di migliorare i collegamenti, avanzando la proposta di sottoporre ai rispettivi consigli comunali le ipotesi di collegamento tra la Valle dell'Adige e la zona del Baldo, con l'impegno di tornare a riunirsi se le valutazioni fossero positive», hanno spiegato da Trento. Il Baldo, insomma, potrebbe essere oggetto di valutazione preliminare per essere «bucato» forse per un tunnel «monocanna a due corsie», com’è stato discusso nella riunione. Possibilisti sia il sindaco di Malcesine, Giuseppe Lombardi, che quello di Brenzone, Davide Benedetti. «Si ragiona per ora solo su ipotesi di fattibilità», ha detto il sindaco lacustre, «ma non siamo chiusi a una possibilità di questo genere a patto che ci siano opere compensatorie adeguate in termini viabilistici, di parcheggi scambiatori e di allargamento delle strade perché, altrimenti, si congestionerebbe la viabilità allo sbocco dell’ipotetico tunnel nell’alto Garda, ovunque si pensasse di farlo. Siamo disponibili a vedere eventuali progetti preliminari e analisi dei costi, e non abbiamo preclusioni verso nulla di fattibile, se migliorasse la circolazione sul territorio», ha concluso. COLLEGAMENTO FUNIVIARIO. Se per il tunnel del Baldo i costi e i progetti sembrano problematici, più chances potrebbe invece avere un’iniziativa alternativa: un collegamento funiviario tra Avio e Malcesine, che unisca gli impianti già esistenti da Sabbionara d’Avio alla Polsa e poi un ulteriore collegamento per arrivare alla Colma di Malcesine o a Pra’ Alpesina. Certo non avrebbe l’analoga utilità di una galleria automobilistica ma la fattibilità, in termini di costi, parrebbe più abbordabile. «Abbiamo ascoltato la discussione», ha detto il presidente Fugatti, «sulle ipotesi tecniche in campo prescindendo, per ora, dalle questioni finanziarie. Saranno poi i Comuni a promuovere iniziative e a decidere quali siano le eventuali migliori soluzioni. Quanto alla sostenibilità finanziaria si tratta di assumere una decisione con la Regione Veneto, posto che l'opera interessa in buona parte la viabilità di quel territorio». •

Gerardo Musuraca

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