<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Trento dice sì: le urgenze a Rovereto

L’elicottero di Verona Emergenza
L’elicottero di Verona Emergenza
L’elicottero di Verona Emergenza
L’elicottero di Verona Emergenza

Gerardo Musuraca La giunta della Provincia autonoma di Trento ha ratificato la convenzione per il trasferimento dei pazienti in regime di urgenza dall’ospedale di Malcesine a quello di Rovereto, in Trentino. Con una delibera proposta dall’assessore provinciale alla sanità Luca Zeni, anche Trento ha così ufficializzato il via libera al protocollo chiesto a gran voce nei mesi scorsi dai sindaci di Malcesine (Nicola Marchesini), Brenzone (Tommaso Bertoncelli), Torri (Stefano Nicotra), Garda (Davide Bendinelli), dalla presidente della Conferenza dei sindaci dell’ex Ulss 22 Gabriella Manzato, nonché dal presidente di Federalberghi Garda Veneto Marco Lucchini. L’assessore veneto alla sanità, Luca Coletto, lo aveva detto a metà novembre, dopo avere fatto approvare in giunta a Venezia l’accordo: «Entro un mese cercheremo di risolvere i problemi burocratici perché la convenzione sia attivata». E ora, con la ratifica formale dello stesso protocollo il 28 dicembre a Trento, il cerchio dovrebbe essere finalmente chiuso. Il tassello finale, che potrebbe arrivare già in gennaio, sarà l’accordo operativo tra la direzione generale dell’Ulss 9 e quella della Azienda Provinciale Servizi Sanitari, che dovrebbero accordarsi sulle modalità operative. L’articolo 3 della convenzione stabilisce già che i trasporti verso il Trentino saranno operati da Verona Emergenza che, però, dipende dalla Azienda ospedaliera e non dall’Ulss 9, e quindi anche un accordo tra i due enti sarà indispensabile. «La convenzione con la Regione Veneto riguardante l’erogazione dei trattamenti e dei ricoveri in urgenza dei cittadini veneti residenti nei comuni dell’Alto Garda e zone limitrofe, e delle prestazioni in ambito cardiologico per i pazienti dell’ospedale di Malcesine da parte dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto», spiega l’assessore trentino Luca Zeni, «si inserisce in un percorso di collaborazione con il Veneto avviato da tempo. L’obiettivo è garantire una risposta adeguata e tempestiva alle esigenze della popolazione veneta che risiede nella zona gardesana, in considerazione della particolare dislocazione e delle funzioni presenti nell’ospedale di Rovereto». Fra la Provincia e la Regione Veneto sono in corso da tempo politiche collaborative per l’integrazione dei rispettivi servizi sanitari, basti pensare alla regolamentazione dei rapporti relativi alle prestazioni specialistiche e ad altri servizi sanitari forniti alla popolazione del Primiero tramite le strutture dell’Ulss 1 Dolomiti nonché l’erogazione, verso i cittadini veneti, delle prestazioni di protonterapia da parte del Centro trentino». Ma cosa prevede esattamente la «convenzione tra Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento per la regolamentazione dei trattamenti e dei ricoveri in urgenza/emergenza per i cittadini residenti nei comuni dell’Alto Garda e zone limitrofe (...) per i pazienti dell’ospedale di Malcesine da parte dell’ospedale di Rovereto»? Il protocollo è un documento di tre pagine composto da soli otto articoli, e prevede «la regolamentazione dell’erogazione dei trattamenti e dei ricoveri in urgenza/emergenza per i cittadini residenti nei comuni dell’Alto Garda e delle prestazioni per i pazienti dell’ospedale di Malcesine, garantite dall’ospedale di Rovereto». Quindi, il trattamento di tutte le urgenze che mettano in pericolo la vita delle persone. «Sul modello dell’accordo col Primiero, che esiste da circa dieci anni», spiega l’assessore Coletto, «abbiamo fatto la stessa cosa per questo territorio che, specie in estate, ha gravi problemi di viabilità. Ciò consente la messa in sicurezza dei cittadini, dal punto di vista sanitario, rispetto a quanto accadeva finora». •

Suggerimenti