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Trecento firme per salvare i tigli

Taglio dei tigli in viale della Repubblica
Taglio dei tigli in viale della Repubblica
Taglio dei tigli in viale della Repubblica
Taglio dei tigli in viale della Repubblica

È iniziato il taglio dei tigli in viale della Repubblica, nell'ambito del progetto «di messa in sicurezza e riqualificazione» di questo tratto della Strada provinciale (Sp) 8 che percorre il centro di Costermano sul Garda. Un intervento osteggiato dalla minoranza, «Siamo Costermano-De Beni Sindaco», che, in questi giorni, appena saputo che l'amministrazione sarebbe andata avanti, ha cercato di contrastare l'intervento anche raccogliendo firme. Il consigliere Augusto De Beni, facendo riferimento al post pubblicato dal sindaco Stefano Passarini aveva chiesto che gli fosse «fornita copia della valutazione tecnica sulla manutenzione, salute e sicurezza degli alberi di viale della Repubblica» e, il giorno successivo lo aveva invitato «a sospendere il taglio» fino a che non «verranno date all'opposizione le spiegazioni richieste con pec del 22 febbraio». Passarini ha spedito loro la perizia del professionista nominato dall'amministrazione e, a questo punto, è partita la raccolta di firme. Ma il taglio è iniziato seguendo il «crono programma», come lo definisce il sindaco, del cantiere partito alla fine del 2019 che prevede tra le opere, come spiega, il disassamento stradale per realizzare due rotonde con gli attraversamenti pedonali, e creare due carreggiate separate da uno spartitraffico. Sarà proprio questa piattaforma centrale a sostituire l'aiola dove, fino al 24 febbraio, crescevano i tigli. Come spiegato da Passarini che ricorda: «In concomitanza con la realizzazione del progetto, era stata chiesta una valutazione tecnica sullo stato di mantenimento, salute e propensione al ribaltamento delle piantumazioni al centro del viale, anche considerando che la modifica su tutta la fascia stradale ha comportato interventi e cambiamenti dell'aiola». «Dalla relazione tecnica-agronomica», fa sapere, «è risultato che, a seguito degli scavi, indispensabili», sostiene, «per realizzare lo spartitraffico e posare i nuovi sottoservizi, diverse piante sono state intaccate subendo sofferenza a livello radicale. Inoltre, a seguito di una prova di trazione, si è evidenziato, per molti alberi, un’elevatissima propensione al ribaltamento, rischio dimostrato anche per altri alberi a seguito di ulteriori verifiche». Perciò motivo il sindaco, «pur amando la natura, la vita delle persone ha per me priorità su tutto. Proprio per garantire la massima sicurezza a chi transita nel viale, su indicazione dei tecnici, si è deciso di abbattere i tigli e di sostituirli con nuovi esemplari arborei, l'albero dei tulipani», valutato dagli esperti idoneo al contesto». De Beni commenta: «Nonostante la raccolta di firme contro l'abbattimento dei tigli, il sindaco lo ha disposto sulla base di una perizia costata 2.500 euro più Iva. Il perito del Comune sostiene che gli alberi sono stati pesantemente danneggiati nelle radici durante i lavori eseguiti a ridosso degli stessi». «Alla fine il sindaco è riuscito a ottenere quello che voleva», dice, «proseguendo nella sua finalità di distruzione del territorio. Vorremmo capire, altresì, visto quanto traspare dalla suddetta perizia, chi risarcirà il Comune delle spese per l'abbattimento di queste piante e per la loro sostituzione con una nuova specie arborea indicata per grandi parchi e sconsigliata in aree urbane». Gelmetti commenta: «Siamo sconcertati da questo modo di procedere. Il sindaco, non ci aveva mai comunicato che questi alberi piantati circa quarant’anni fa avessero problemi. Abbiamo chiesto la documentazione, lanciato una raccolta firme per chiedergli di sospendere l'abbattimento dei tigli e di procedere invece, per quanto possibile, al loro salvataggio. Hanno firmato oltre trecento persone», ragguaglia. «Dalla relazione dell'agronomo emerge che alcuni scavi hanno provocato danni alle radici». «Ne deduciamo», dice, «la mancanza di controllo da parte del Comune. Contestiamo inoltre la proposta di sostituire queste essenze con altre non autoctone il cui preventivo di acquisto, approvato in dicembre, è di 18mila euro. Ma cosa aspettarsi da un'amministrazione che ha già distrutto le zone più suggestive del paese?». •

Barbara Bertasi

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