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Tre capitelli in attesa della benedizione

Il capitello in località Monte di Sotto a Lazise FOTO PECORA
Il capitello in località Monte di Sotto a Lazise FOTO PECORA
Il capitello in località Monte di Sotto a Lazise FOTO PECORA
Il capitello in località Monte di Sotto a Lazise FOTO PECORA

Il Coronavirus ci mette «lo zampino» anche con la fede e le tradizioni religiose. Gli sforzi compiuti dai volontari del Gruppo Capitei TNT nel restaurare alcuni manufatti dedicati alla fede e alla tradizione popolare che hanno avuto la fortuna di essere stati riportati al’antico splendore dai volontari del Chievo, non hanno però potuto avere l’opportunità di essere benedetti. Il primo capitello in attesa della benedizione è quello di località Monte di Sotto dedicato alla Madonna delle rose. Voluto dai fratelli Trevisani, a seguito di un grave incidente stradale occorso nell’agosto del 1970 al loro amico Ginetta Beccaletto. È stato realizzato nel 1975 ed è stato completamente rinfrescato dai volontari del Gruppo TNT poco prima del lockdown. Poi c’è un altro capitello a Caprino Veronese in località Pezzi, nella zona del campo sportivo dedicato alla Madonna dell’olivo: questo è stato voluto da Michele Bronzo, proprietario dell’area dove sorge il manufatto. È stato ricollocato un pannello ad olio realizzato dalla pittrice Mara Isolani con un’ interpretazione moderna della Madonna dell’olivo del pittore Andrea Previtali che tanto successo ebbe nel 1500. In località Boscomantico di Verona, invece, c’è poi un nuovissimo capitello realizzato sempre dai volontari del Chievo, con a capo Vittorio Biondani, su un’area di proprietà di Giovanna Mignolli e Adriano Fasoli, dove Mara Isolani ha realizzato un pannello ad olio che fa riferimento all’affresco «Noli me tangere» del Beato Angelico. «Un’opera nuova voluta e ispirata da don Arnaldo Piovesan, già parroco del Chievo», spiega Vittorio Biondani, «dove sono anche raffigurati San Francesco e Maria Maddalena nelle ali esterne. La poesia è stata ideata da Paola Biondani mentre è stata vergata su pergamena da Marcello Sartori». Infine c’è una statua della Madonna a Negrar, nell’area antistante l’ospedale Sacro Cuore- Don Calabria. «Abbiamo ripulito e sistemato la bella statua della Madonna», spiega ancora Biondani, «su proposta del responsabile Avis Composta. Un lavoro importante e molto apprezzato sia dalla gente del luogo che dai tanti che vanno all’ospedale Don Calabria, essendo la statua tra l’ospedale e la chiesa. Anche per la fine di questo restauro non c’è stato un momento di festa e preghiera ma appena possibile si procederà con la benedizione». •

S.B.

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