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Svolta per il ponte di Peri: c’è il progetto

Il rendering del ponte tra Peri e Rivalta: il progetto definitivo è atteso per il 2020
Il rendering del ponte tra Peri e Rivalta: il progetto definitivo è atteso per il 2020
Il rendering del ponte tra Peri e Rivalta: il progetto definitivo è atteso per il 2020
Il rendering del ponte tra Peri e Rivalta: il progetto definitivo è atteso per il 2020

Il ponte sull' Adige tra Peri di Dolcé e Rivalta di Brentino Belluno non è più sospeso. Un punto cardine è stato fissato. Oggi a Brentino Belluno e domani a Dolcé le rispettive giunte comunali approveranno il Progetto di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di questa importantissima infrastruttura di collegamento tra le due sponde dirimpettaie. «È un risultato molto importante», commentano Massimiliano Adamoli e Alberto Mazzurana, sindaci, rispettivamente, di Dolcé e di Brentino Belluno. «Rappresenta un nuovo e definitivo passo avanti in un percorso iniziato assieme, nel 2014, che sta ora portando i primi risultati concreti». IL PROGETTO. I due primi cittadino poi illustrano il progetto: «Il progetto, chiamato «Potenziamento dell’offerta turistica della macro area veronese fra i comuni confinanti», informano «è stato redatto dalle società facenti capo a Engeko s.c.a.r.l. , Politecnica Ingegneria ed architettura, e Sama Scavi Archeologici Soc. Coop. Le ditte di progettazione, dopo aver firmato lo scorso settembre il contratto col Comune capofila, Dolcé, si sono messe subito all’opera», precisano Adamoli e Mazzurana. E, dopo i necessari studi geologici, hanno fatto i rilievi planimetrici volti, appunto, a redigere lo studio di fattibilità, evidenziando come il nuovo ponte sia «un’opera molto attesa, data anche la situazione di quello attuale, costruito in tempo di guerra, non più funzionale al traffico sia leggero che pesante». LE MISURE. Il ponte presenta una carreggiata larga appena 5 metri suddivisa in 2 corsie larghe 2,50 metri ciascuna, i marciapiedi, non protetti rispetto al traffico veicolare, sono larghi 90 centimetri ed è sorretto da 7 pile in alveo che costituiscono una notevole barriera al flusso del fiume Adige». Ben diverso sarà il suo sostituto: «Avrà caratteristiche moderne e all’avanguardia. Il progetto preliminare», spiegano, «prevede la realizzazione di una tipologia di ponte ad arco, scelta ponderata per evitare qualsiasi problema di interferenza delle strutture con l’alveo dell'Adige, la cui acqua potrà scorrere liberamente. Infatti la presenza di pile, per corsi d’acqua caratterizzati da un notevole trasporto di materiale solido», ribadiscono, «determina problemi di accumulo di detriti con conseguente necessità di lavori di manutenzione». PIÙ A VALLE. La scelta del posizionamento del nuovo impalcato è stata di porlo alcune centinaia di metri a valle rispetto all’attuale: «Per consentire, negli anni in cui si costruirà il nuovo ponte, di mantenere quello vecchio in modo da non creare disservizi». In ogni caso il luogo sarebbe il più idoneo: «È il punto più largo di raccordo con la Strada provinciale 11, il ché consentirà di creare un incrocio adeguato alle manovre anche di mezzi pesanti», spiegano di due primi cittadini specificando che la luce (lunghezza, ndr) del nuovo ponte, misurata all’interasse degli appoggi, sarà pari a 110 metri, con una larghezza totale dell’impalcato pari a 14,50 metri così ripartita: «La larghezza della piattaforma stradale sarà di 9,50 metri, ingombro dispositivi di ritenuta (guardrail, ndr) 1 metro, marciapiede 1,50 metri, pista ciclabile 2,50 metri», dettagliano. LA SPESA. L’importo totale dell’opera, come risulta dal quadro economico, è 8milioni e 500mila euro. «Con l’approvazione del Progetto di fattibilità», commentano i sindaci, «tale importo, già finanziato dal Fondo Comuni confinanti, per 7 milioni e 550 mila euro, e dalla Regione Veneto, con ulteriori 950.000 euro, potrà essere bloccato e si procederà alla firma delle convenzioni con gli organi erogatori». PROGETTO DEFINITIVO. Dai primi mesi del 2020 partirà la progettazione definitiva. «Il percorso è ancora lungo ma la strada intrapresa è corretta. Ci attendono sicuramente altri mesi impegnativi perché si dovranno ora coinvolgere molti enti. Ma continueremo a mettere tutti noi stessi per completare questo ambizioso progetto», assicurano. «Parliamo di opera strategica per il territorio, ma anche per le province di Verona e Trento. Per ora godiamoci questo momento, l' approvazione di un progetto di fattibilità che rappresenta uno dei più bei regali di Natale che il nostro territorio poteva augurarsi di trovare quest’anno sotto l’albero». •

Barbara Bertasi

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