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Superiori al via ma a tempo ridotto

Studenti all’uscita del Curie a Garda   FOTO PECORA
Studenti all’uscita del Curie a Garda FOTO PECORA
Studenti all’uscita del Curie a Garda   FOTO PECORA
Studenti all’uscita del Curie a Garda FOTO PECORA

Inutile negarlo. Nelle scuole superiori del Garda mancano insegnanti. Ma non c’è da disperare secondo il preside dell’ alberghiero Carnacina di Bardolino, Eugenio Campara. «È vero, viaggiamo ancora a orario ridotto a cinque ore ma proprio ieri (mercoledì ndr) il Provveditorato ha assegnato le cattedre mancanti, andremo a regime a inizi prossima settimana. Al momento mancano tre cattedre di Cucina, quattro d’inglese e quattro professori di altre materie su di un totale di oltre cento insegnanti che operano al Carnacina», prosegue Campara. «Certo, l’avvio scolastico ha evidenziato più di un problema soprattutto legato alle norme anticovid. In agosto abbiamo fatto piccole modifiche, non di muratura, per rispettare le misure di distanza. Sono state ad esempio appese sulle pareti le Lim, le aule non accolgono più di 21 studenti. L’anno scorso arrivavamo a 25», afferma il dirigente scolastico, che sottolinea che che gli oltre 500 ragazzi iscritti al Carnacina frequentano in presenza. Nessuno da remoto, anche per consentire il laboratorio. «Il desiderio delle famiglie era di ripartire in presenza e ci siamo riusciti. Unica modifica l’entrata degli studenti scaglionata nella prima ora anche e soprattutto per far coincidere l’ingresso in classe con l’arrivo dei bus», conclude Campara. Quello del trasporto è un tasto dolente per gli studenti. Ecco cosa pensa un gruppo di ragazzi di terza, davanti all’alberghiero. «Ci mandano ancora i bus piccoli, arrivano in ritardo e devi rimanere in piedi», affermano giovani che provengono da varie zone della provincia. Sembra un po’ meglio al Marie Curie di Garda, almeno a quanto riferisce il rappresentante degli studenti Lorenzo Pavan. «A me è arrivata solo la segnalazione di una linea strapiena da Bussolengo a Garda. Il resto sembrerebbe essere abbastanza in ordine. Comunque ci incontreremo domani (oggi per chi legge ndr) per fare il punto della situazione. Rispetto all’anno scorso sono molti di più gli studenti che arrivano con mezzi propri o accompagnati in auto», continua Pavan felice per il ritorno in classe. «Tutti abbiamo la consapevolezza che a casa ci si distrae di più e ben venga l’insegnamento in presenza». Il Curie presenta una molteplicità d’indirizzi (liceo, professionale, tecnico) e conta, con la sede di Bussolengo, circa 1.300 studenti con 52 classi: di queste, una quarantina con studenti in presenza e altre che applicano la didattica a distanza integrata. Vale a dire con una parte di alunni in classe e l’altra a casa, una settimana a testa. Un modo per garantire la distanza tra studenti e con i professori. Un puzzle costruito con un’incredibile mole di lavoro dal preside Luigi Giuseppe Pizzighella. «L’anno scolastico tutto sommato è iniziato bene. C’è stata una risposta positiva da parte di genitori, studenti e professori. Le difficoltà sono state quelle degli spazi e siamo riusciti a contenere al minimo la didattica a distanza. La difficoltà maggiore al momento sono le cattedre vuote, per colpa del meccanismo d’assegnazione dei posti centralizzato che dipende dal Provveditorato. Dobbiamo aspettare le graduatorie provinciali. Ci manca una decina di professori a fronte di un gruppo molto numeroso di docenti di ruolo che aumentando le ore d’insegnamento ci consente di non ridurre l’orario scolastico. Speriamo il prima possibile di andare a pieno regime», allarga le braccia Pizzighella. •

Stefano Joppi

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