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Sulla Siora Veronica modelle e atleti

Due modelli sulla Siora Veronica: il veliero viene usato anche come set per  servizi fotograficiLa Siora Veronica in navigazione
Due modelli sulla Siora Veronica: il veliero viene usato anche come set per servizi fotograficiLa Siora Veronica in navigazione
Due modelli sulla Siora Veronica: il veliero viene usato anche come set per  servizi fotograficiLa Siora Veronica in navigazione
Due modelli sulla Siora Veronica: il veliero viene usato anche come set per servizi fotograficiLa Siora Veronica in navigazione

Sta vivendo una seconda giovinezza la Siora Veronica, veliero d’epoca lungo 24 metri, costruito nel 1926 dai maestri d'ascia di Peschiera. Lo splendido bialbero faceva parte di una flotta di barconi, circa un centinaio, utilizzati nel trasporto di persone e merci (olio, vino, bestiame) in un tempo in cui la rete stradale sul Garda era quasi inesistente e il commercio si sviluppava ancora sulle vie d'acqua. In queste ultime settimane questa splendida imbarcazione, sontuosamente restaurata, ha avuto a bordo straordinari ospiti ed è stata impegnata in una serie incessante di eventi: dai tour turistici, ai servizi fotografici, dalle crociere dedicate agli sposi, alla registrazione di video clip, fino ai concerti. A gestire l’attività è Roberto Benamati velista pluridecorato di fama internazionale, che tra un’uscita e l’altra con la Siora Veronica, è riuscito anche a vincere, all’inizio di settembre, la 71a Centomiglia del Garda, ma con il moderno classe Libera Clandesteam. Per lui si tratta del dodicesimo successo alla regina delle regate benacensi. «L’attività è intensa», spiega Benamati, «ma guai lamentarsi dopo i lunghi mesi di confinamento a causa della pandemia. Abbiamo ospitato servizi fotografici per importanti ditte organizzatrici di matrimoni, ma anche per aziende di abbigliamento con modelli e modelle a bordo. La barca è stata utilizzata pure come set per video pubblicitari per un consorzio di produzione di vini doc». La Siora Veronica è stata teatro pure di una festa per la storica medaglia d’oro olimpica conquistata nella vela ai Giochi di Tokyo da Ruggero Tita. Tita è amico da sempre di Benamati, con lui e Matteo Pilati ha vinto l’edizione 2020 della Centomiglia. A bordo, in occasione dei festeggiamenti, è salita anche la troupe della Rai guidata da Giulio Guazzini, oltre a Matteo Celon protagonista della Prada Cup e dell’America’s Cup con Luna Rossa, al melsineo Michele Marchesini, direttore tecnico della Nazionale italiana, ai presidenti dei circoli velici gardesani per i quali ha gareggiato Tita durante la sua carriera e a molti protagonisti del movimento velico benacense e nazionale. «Questo evento è stato anche un suggestivo incontro tra vela del passato, rappresentata dal veliero Siora Veronica», sottolinea Benamati, «e la moderna, tecnologica vela dei catamarani volanti olimpici e delle barche di Coppa America». A proposito di America’s Cup anche il neozelandese Peter Burling, olimpionico e vincitore, a marzo, al timone di Team New Zealand, che ha battuto Luna Rossa, del trofeo più prestigioso della vela mondiale, è salito sulla tolda della Siora Veronica. «Peter ha passato qualche giorno di vacanza a Malcesine, nella pausa tra il Sail GP di Danimarca e quello di Saint Tropez», racconta Benamati. «È un amico e l’ho invitato a bordo della Siora Veronica. Ci siamo cimentati pure in qualche virata, anche se questa barca è più adatta alle andature portanti, cioè ad avere il vento dietro o al traverso, quasi come le antiche galee romane o i bragozzi veneziani». Tra gli eventi estivi ospitati sulla Siora Veronica ce n’è stato anche uno triste. L’addio a Mauro Testa, velista, ex atleta olimpico che è stato tra i maestri di Roberto Benamati, scomparso a 74 anni. Testa, in equipaggio con Flavio Scala, prese parte alle Olimpiadi di Monaco del 1972, conquistando il quinto posto. È stato un grande interprete della Star, la regina delle classi olimpiche, tanto che fu ingaggiato dalla Federazione italiana vela come tecnico. «Mauro se n’è andato proprio nel giorno in cui Ruggero Tita ha vinto la medaglia d’oro a Tokyo», ricorda Benamati. «Per me è stato un maestro, un amico, un personaggio ineguagliabile della vela gardesana. Alla cerimonia funebre che gli abbiamo dedicato sulla Siora Veronica hanno partecipato grandi velisti, come Mauro Pelaschier, già skipper dell’indimenticabile Azzurra, la prima sfida italiana all’America’s Cup».•.

Luca Belligoli

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