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Spacciano, denunciati dalla madre

I carabinieri con la droga recuperata nella casa dei due giovani a Bardolino
I carabinieri con la droga recuperata nella casa dei due giovani a Bardolino
I carabinieri con la droga recuperata nella casa dei due giovani a Bardolino
I carabinieri con la droga recuperata nella casa dei due giovani a Bardolino

È stata la madre a telefonare ai carabinieri di Peschiera e a denunciare l’attività illegale di figlia, 23 anni e fidanzato, 22. E così domenica sono scattate le manette ai polsi della coppia di giovani con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di stupefacenti. I militari hanno trovato 350 grammi di hashish nell’abitazione della coppia ospitata dai parenti, pronta ad essere spacciata. I due si sono subito difesi davanti ai carabinieri, sostenendo che quello stupefacente era per uso personale. I militari del Radiomobile, però, hanno trovato in casa anche trecento euro, ritenuto dall’accusa il provento dello spaccio. Ieri si è svolta la direttissima davanti al giudice Valentina Fabiani che ha convalidato l’arresto dei due giovani operato dai militari dell’Arma. Al termine dell’udienza, la coppia, difesa da Erica Zocca e Federico Lugoboni, è stata liberata ma per il solo M.W. è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione nella caserma di Bardolino per due volte alla settimana. I difensori hanno chiesto poi il rinvio del processo perchè vogliono far esaminare lo stupefacente sequestrato per conoscerne il principio attivo. Si tornerà in aula il 24 novembre quando con ogni probabilità si leggerà la sentenza. L’operazione dei carabinieri inizia pochi giorni fa quando in caserma a Peschiera arriva la telefonata della madre. È una voce preoccupata quella che arriva dall’altra parte del filo perchè la donna si è accorta che la ventitreenne spaccia hashish insieme al fidanzato. La coppia vive nella casa vicino al centro di Bardolino, ospite di parenti di lei. La donna angosciata per l’attività illegale della ragazza, disoccupata, chiede l’intervento dei militari proprio per rimettere la figlia sulla giusta strada. I militari si mettono subito in moto. Fanno i primi controlli vicino all’abitazione della coppia. Arrivano le prime conferme: gli investigatori notano movimenti sospetti. Ci vedono giovani che contattano la coppia. La stagione turistica è ancora in pieno svolgimento sul lago e l’andirivieni dall’abitazione dei fidanzati, riferiscono gli investigatori, è frequente. La svolta arriva domenica quando i militari decidono di fare irruzione nella casa della coppia una volta verificata la veridicità della denuncia della madre della ragazza. Entrano in casa e si dirigono nella camera da letto alla ricerca dello stupefacente. La trovano in pochi attimi. I 350 grammi di hashish sono nascosti dietro il mobile e sono suddivisi in vasetti o avvolti nel cellophane o contenuti in una scatola. I due, riferiscono i militari dell’Arma, provano a giustificarsi: siamo assuntori, dicono, la consumiamo solo noi. Saltano fuori poi trecento euro. I militari non hanno dubbi: è l’incasso della loro attività di spaccio. Anche in questo caso, però, i giovani si difendono: sono i soldi, percepiti dal ventiduenne, per la sua attività di giardiniere in nero. I carabinieri sequestrano i soldi e accompagnano i due giovani in caserma a Peschiera. La coppia continua a difendersi: non siamo spacciatori e non collaborano con i militari. Non dicono, per esempio, da chi hanno acquistato lo stupefacente, trovato nella loro camera da letto. Le indagini non si chiudono qui. I militari dell’Arma adesso vogliono scoprire da dove arriva l’hashish. Nel frattempo, la difesa prepara le contromosse per il processo che riprenderà a fine novembre. •

G.CH.

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