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Sfratto ai migranti, bufera sul sindaco

Luis Allega con Eduardo Potenza e  un ospite straniero FOTOPECORA
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Domenica le parrocchie di Piovezzano e Pastrengo organizzano la festa d’addio dei giovani richiedenti asilo che sono ospiti dell’ex scuola elementare di Piovezzano. Gli ospiti dovranno lasciare lo stabile libero a fine mese, perché il Comune non rinnoverà il contratto d’affitto. La comunità parrocchiale si ritroverà con i 19 ragazzi ospiti del centro di accoglienza, gestito dal 2016 dalla cooperativa Milonga, alle 10.30 nella chiesa di Piovezzano, poi alle 12.30, nell’attigua sala Leardini, verrà servito il pranzo, aperto a tutti. La scorsa primavera la giunta ha approvato il contratto di locazione con la cooperativa Milonga che non prevede il rinnovo e scadrà il 31 dicembre. «Tra poco si concluderà la vicenda del centro di accoglienza di Piovezzano» spiega il sindaco Gianni Testi, «con tre anni di ritardo potremo finalmente disporre dell’ex scuola e trasformarla in un ostello per i giovani. Stiamo lavorando ad un progetto pubblico-privato. Quest’opera fa parte del piano delle opere per il 2020. Due mesi fa siamo riusciti a chiudere il centro di accoglienza di Pol e l’anno scorso ha chiuso i battenti quello di località Ronchi. Pastrengo ha già dato molto per quanto riguarda l’accoglienza degli stranieri. Tutto questo ci è stato imposto dall’alto. Mi fa piacere che non si siano manifestati problemi. Possiamo ritenerci soddisfatti, ma ora voltiamo pagina e guardiamo oltre». La cooperativa Milonga aveva chiesto al Comune di poter continuare a utilizzare l'immobile, in cui vivono 19 persone, quasi tutte inserite nel mondo del lavoro, ma l’amministrazione è stata irremovibile. «Quando siamo arrivati la gente era diffidente nei nostri confronti», spiega il presidente della cooperativa Milonga, Luis Allega, «poi l’atteggiamento è cambiato. I ragazzi si sono integrati collaborando con realtà locali come la parrocchia e la Pro Loco e si sono fatti voler bene. Alla domenica le signore ci vengono a portare la pasta fatta in casa e altri manicaretti. Si è creato un ottimo rapporto con la popolazione di Pastrengo. È un’esperienza straordinaria che porteremo sempre nel cuore». E aggiunge: «Diverse persone hanno manifestato la volontà che a Pastrengo non si interrompa questa positiva esperienza d’integrazione umana. La festa di domenica, organizzata dal la gente di Piovezzano e Pastrengo, ne è un esempio tangibile. Noi abbiamo proposto di pagare un affitto fino a 2.500 euro al mese che garantirebbe al Comune un introito di 30mila euro all’anno da impiegare in servizi sociali. Ma la proposta è stata respinta e non c’è più margine di trattativa. A fine mese, si sposteranno a Verona, nelle strutture della nostra cooperativa, 16 ragazzi. Tre invece resteranno a Pastrengo, dove hanno trovato lavoro e casa. Altri quattro l’hanno già fatto». Non tutti a Pastrengo la pensano come il sindaco. L’anno scorso a novembre, 150 cittadini hanno sottoscritto e inviato al Comune una lettera per far restare nell’ex scuola di Piovezzano gli stranieri richiedenti protezione internazionale, ospitati in quell’edificio. A favore della presenza dei profughi, si è schierato anche il parroco di Pastrengo e Piovezzano don Luca Freoni. Tra le cose che ha scritto in una lettera aperta, il parroco ha ricordato: «Questi ragazzi hanno lavorato alla raccolta di frutta e olive, animato le feste delle scuole primaria e materna. La Cooperativa ha sempre pagato l’affitto ed era disposta a pagarne anche di più. Si insiste nell’evidenziare che nell’ex scuola si farà un ostello della gioventù». E conclude: «Ma, mi domando, a cosa ci potrà servire recuperare un edificio se non abbiamo imparato noi, prima, ad essere casa e a cosa ci potrà servire un ostello se la cortesia e l’accoglienza per il pellegrino ci è ancora estranea?». •

Luca Belligoli

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