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Sei case di cura private promuovono lo screening del tumore al seno

L’ospedale Pederzoli in rosa per la festa dell'8 marzo
L’ospedale Pederzoli in rosa per la festa dell'8 marzo
L’ospedale Pederzoli in rosa per la festa dell'8 marzo
L’ospedale Pederzoli in rosa per la festa dell'8 marzo

In occasione della festa della donna le case di cura aderenti ad Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) si illuminano di rosa per dare il via a una serie di iniziative per la prevenzione del carcinoma alla mammella organizzate dalla sezione giovani dell’associazione. Cinque le strutture coinvolte nel territorio veronese: il Centro riabilitativo di Marzana, l’ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, Villa Garda di Garda, Villa Santa Chiara di Quinto di Valpantena e l’ospedale San Francesco di Verona. La campagna di prevenzione ha lo scopo di informare su diversi temi che riguardano la salute. Si parte con «CheckYourBreast» (controlla il tuo seno), in programma ancora oggi e domani in collaborazione con i volontari di Lilt (Lega italiana per la lotta contro il tumore) e di Andos (Associazione donne operate al seno) che si sono resi disponibili a organizzare altre iniziative di sensibilizzazione nel corso dell’anno. Secondo i dati diffusi da Lilt il carcinoma della mammella è la neoplasia più frequente nel sesso femminile, rappresentando circa un terzo dei tumori della donna. Negli ultimi vent’anni, c’è stato un progressivo aumento di questo tumore: nella nostra regione ogni anno vengono diagnosticati oltre 1.000 casi in donne giovani, in età pre-screening, motivo per cui è importante seguire un programma di diagnosi precoce basato su indicazioni personalizzate. «Questa campagna», spiega la presidente di Aiop Giovani Veneto, Francesca Puntin, «nasce dalla consapevolezza che sui temi importanti come quello della prevenzione al cancro sia necessario fare rete, perché la buona sanità non dipende dalle singole strutture ma dalla capacità di agire compatti per l’interesse comune». Obiettivo portato avanti anche da Andos che, spiega il vicepresidente nazionale Claudio Pagliari, «promuove sia attività di informazione ed educazione sanitaria inerenti la patologia neoplasica mammaria, sia attività di riabilitazione psicologica grazie a «volontarie, donne operate e non, che portano la loro testimonianza e il loro contributo in termini di supporto psicologico». Si tratta di un’iniziativa volta soprattutto a sensibilizzare la popolazione tutta, compresi i maschi, ad adottare la prevenzione delle patologie come un vero e proprio stile di vita alfine di agevolare il lavoro dei sanitari oltre che a ridurre notevolmente la spesa sanitaria del nostro paese.

K.F.

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