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Scoperto un veliero del ’600
È a cento metri di profondità

Una foto del relitto scattata dal nucleo sommozzatori del Garda
Una foto del relitto scattata dal nucleo sommozzatori del Garda
Una foto del relitto scattata dal nucleo sommozzatori del Garda
Una foto del relitto scattata dal nucleo sommozzatori del Garda

Non solo ordigni sommersi. Sui fondali che circondano l’isola di Trimelone, il suggestivo sperone di terra emersa dalle acque dell’alto Garda fronte Tignale, non riposano soltanto i residuati delle scorie esplosive sparse al largo di Brenzone nell’incidente del 1954 quando saltò in aria una polveriera militare disseminando decine di bombe.

L’ALTRO GIORNO dal nucleo Sommozzatori del Gruppo Volontari del Garda durante un’esercitazione con i sonar di profondità ha localizzato negli abissi del lago dalle parti di Assenza, la sagoma di un’antica imbarcazione. Riporta alla memoria periodi decisamente più antichi e meno cruenti, quando il lago sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, era la via di comunicazione più impiegata dalle genti gardesane ed era solcato da imponenti barconi da trasporto merci e da lavoro. Imbarcazioni che frequentemente erano utilizzate anche come mezzo di trasporto di persone, cose e magari anche per la pesca, non di rado anche per piccole attività illecite e contrabbando.

«IL RELITTO SCOVATO a sud dell’isolotto di Trimelone», spiega Luca Turrini del nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda, «è quello di un barcone da carico molto vecchio di notevoli dimensioni, oltre i 15 metri: dalle immagini riportate in superficie dalle nostre apparecchiature di profondità, pare si tratti di un barcone-veliero del ’600».

La chiglia si trova adagiata su un fondale sabbioso oltre i 100 metri di profondità in una zona «arata» anche dalle reti dei pescatori.

Alcune parti del fasciame del barcone si trovano disseminate in ordine sparso, in un’area poco distante dal relitto. Nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento sono state completate le necessarie formalità di rito per casi del genere, con la denuncia alla Guardia Costiera e alla Soprintendenza ai beni archeologici del Veneto. «Poi», continua Turrini, «anche questa imbarcazione entrerà a far parte del voluminoso data base storico dei tesori sommersi gardesani».

UN LUNGO ELENCO arricchito negli ultimi anni dal nucleo Sommozzatori del Gruppo Volontari del Garda di Salò da importanti ritrovamenti storici come ad esempio la cannoniera Sesia, affondata al largo di Limone nel 1860, il mezzo anfibio Dukw dell’esercito americano inabissatosi nell’aprile 1945 al largo di Riva o l’aereo Mustang P51 localizzato al largo di Lazise. Per non parlare di altre decine di «storie minori» ma non per questo meno affascinanti.

Relitti antichi d’epoca veneziana o altri d’epoca più recente come la «gabarra» adagiata sul fondale a 130 metri di profondità al largo di Toscolano e il «Roma», splendido veliero bialbero posato al largo del porto di Moniga, affondato durante un fortunale il 18 febbraio 1938.

Luciano Scarpetta

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