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Lo studio

C'è un grande lago nel sottosuolo di Costermano: «L'oro del futuro»

Il territorio è ricco di un sistema di falde su tre livelli in buona parte non ancora sfruttate: un tesoro in questi tempi di siccità
Una sorgente del Monte Baldo: il sottosuolo di Costermano è risultato ricchissimo d’acqua
Una sorgente del Monte Baldo: il sottosuolo di Costermano è risultato ricchissimo d’acqua
Una sorgente del Monte Baldo: il sottosuolo di Costermano è risultato ricchissimo d’acqua
Una sorgente del Monte Baldo: il sottosuolo di Costermano è risultato ricchissimo d’acqua

C’è un bacino acquifero nel sottosuolo di Costermano sul Garda, o meglio un sistema di falde, un tesoro in questi tempi in cui la siccità detta leggi sempre più severe all’ecosistema, prosciugando fiumi e riducendo il livello del lago. Una ricchezza che potrebbe essere utile anche ai Comuni vicini, in un’ottica di squadra. Intanto l’amministrazione di Costermano sul Garda, guidata da Stefano Passarini, ha fatto fare uno «studio di fattibilità di eventuali sistemi idrotermali, anomalie geotermiche e fenomeni di instabilità potenzialmente indotte da faglie o sistemi tettonici attivi sul territorio» del paese che è arrivato, assicura il sindaco, a importanti conclusioni.

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«Gli esperti ci hanno spiegato che in tutta la nostra zona c’è acqua a volontà, una sorta di bacino che, con l’emergenza idrica, definirei l’ oro del futuro: una grandissima risorsa per il territorio del Baldo Garda. Il nostro paese», afferma Passarini, «è tra i più ricchi d’acqua della provincia».

 

Lo studio

«Il Comune», spiega il sindaco, «dovendo per legge fare, nell’ambito della pianificazione urbanistica, studi di microzonazione sismica di 3° livello, nel luglio 2022, aveva incaricato di eseguirli la IdroGeo Engineering & Consulting di Certaldo (Firenze). Ci hanno specificato che, per avere una visione ottima del territorio, sarebbe servito anche uno studio propedeutico idrogeologico. Abbiamo accettato perché puntiamo a dotare Costermano di conoscenze idrogeologiche fino a una profondità di 300 metri per capire di cosa il suo sottosuolo è ricco. A dicembre, dopo cinque mesi di sopralluoghi e verifiche che hanno coinvolto oltre 30 geologi e geofisici, abbiamo ricevuto la relazione».

 

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Con due approfondimenti: «Il primo idrogeologico, che ci indica le acque presenti nel sottosuolo. Il secondo, sulla sismica, che dice il comportamento che il nostro territorio avrebbe in caso di sisma». Passarini illustra la metodologia: «Gli studi sono stati fatti con indagini geoelettriche per la ricerca di falde e con indagine sismica a riflessione per le analisi della microzonazione. I risultati delle indagini geologiche con quelle della sismica sono stati sottoposti al gruppo di ricerca del Cnr - Istituto di geoscienze e georisorse per l’ interpretazione geologico-strutturale dei rilievi geofisici, propedeutica alla realizzazione dello studio di microzonazione sismica».

Passarini prosegue: «La ditta è partita recuperando gli studi storici sul territorio del Baldo Garda, ha voluto quelli fatti dal Comune e di un geologo locale. Solo allora sono iniziati gli studi, il cui risultato è appunto la relazione, con la prova del nove di quel lago sotterraneo che c’è a Costermano».

 

La strategia

Ne è scaturita una serie di diagrafie, grafici che rappresentano il modello idrogeologico del sottosuolo. «Indicano che il nostro territorio è ricchissimo di acqua. Nel suo sottosuolo si può parlare di un importante bacino di riferimento del Baldo. Ci sono falde a tre livelli di profondità: la prima a Castion e a Marciaga dove l’acqua è a 40 - 50 metri dalla superficie, la seconda a Costermano a 100 metri e la terza a Gazzoli di Albarè, a 140 - 150 metri. Tale risultato è confermato dai pozzi comunali. Quelli di Castion, a Zel e Val, entro i primi 50 metri, vicini alla superficie; quelli a Costermano agli impianti sportivi entro i 100; quelli di Gazzoli ad Albarè entro i 150 metri».

Lo studio indica anche dove sarebbe maggiormente vantaggioso realizzare nuovi pozzi: a Castion e a Marciaga, dove la risalita della acqua è più facile e meno costosa. Sfodera la sua strategia, il sindaco Passarini: «Fare pozzi nei punti ricchi di acqua, analizzare le condotte comunali per arrivare all’efficientamento del trasporto e alla conservazione dell’acqua e, in caso di necessità, collaborare con i privati perché il loro terreno potrebbe essere ricco di acqua, luogo per creare pozzi a servizio della comunità». Passarini conclude: «Visti i bassi livelli dei fiumi e del lago e la cronicizzazione della siccità, sarebbe importante che tra Comuni sviluppassimo un piano di pozzi per andare a pescare acqua anche dalle falde».

Barbara Bertasi

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