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«Rischio immissioni, noi il lago lo beviamo»

L’ingresso di acqua dell’Adige nel lago durante la piena nel novembre del 2018
L’ingresso di acqua dell’Adige nel lago durante la piena nel novembre del 2018
L’ingresso di acqua dell’Adige nel lago durante la piena nel novembre del 2018
L’ingresso di acqua dell’Adige nel lago durante la piena nel novembre del 2018

«Molti Comuni veneti e lombardi della riviera o del primo entroterra bevono l'acqua del lago di Garda. Se qualcuno in Trentino non lo sa o finge di non saperlo, da adesso in poi ne è al corrente ufficialmente». Angelo Cresco, presidente di Azienda gardesana servizi, l'ente che gestisce il collettore del Garda e il depuratore di Peschiera, commenta così la notizia che, dal 2 al 6 marzo prossimi, verrà aperto per alcune prove tecniche lo scolmatore che si trova a Torbole e mette in comunicazione l'Adige con il bacino idrico di acqua dolce più grande d'Italia, il lago di Garda. Ma il vulcanico presidente di Ags va oltre e spiega: «Paesi come Brenzone, Torri, San Zeno di Montagna e Garda, solo per parlare dei comuni rivieraschi o del primo entroterra scaligero», ha detto, «hanno il sistema idrico dipendente dal lago. Grazie anche alle casette dell'acqua che abbiamo installato in questi anni», prosegue, «i cittadini e gli ospiti di questi paesi usano e bevono anche l'acqua del lago». «Stessa cosa per altri municipi che si trovano nel Bresciano», continua Cresco. «Questo lo voglio ribadire perché è ora che entri nelle teste di chi sta governando la galleria Adige-Garda: è indispensabile che nel lago entrino meno “porcherie” possibile. Io sono di Garda e l'acqua del lago la bevo tanto quanto le mie nipoti, i bambini, le famiglie», tuona il numero uno di Ags. E non è tutto. «Ho sentito i sindaci rivieraschi e sono tutti molto contrariati da questa apertura dello scolmatore. Abbiamo tollerato, ed era giusto che fosse così, quando a fine ottobre 2018 la galleria è stata aperta in emergenza per fare calare la piena dell'Adige ed evitare danni sia in Trentino che nel Veronese». sottolinea. «Ma ci si può e si deve limitarsi a queste aperture, non si può ogni anno aprire lo scolmatore e gettare acqua sporca nel lago di Garda». Il Servizio bacini montani della Provincia di Trento aveva annunciato il 5 febbraio scorso l’imminente «manovra periodica di apertura delle paratoie della galleria Adige-Garda». «La riapertura delle paratoie», avevano scritto dal Trentino, «è finalizzata alle prove di scarico, taratura e tenuta delle stesse. Le operazioni saranno eseguite ad intermittenza non superando, nelle giornate previste, le quattro ore complessive di scarico. La portata sarà fino a un massimo di cinquanta metri cubi al secondo e, nel suo complesso, le operazioni comporteranno l'immissione nel Garda di una contenuta quantità d'acqua mista a limi e sabbie. Per quanto sopra», prosegue la nota, «si invitano gli enti e gli uffici in indirizzo a predisporre adeguati controlli e a informare gli interessati in loco, per evitare danni a persone o cose che dovessero trovarsi in prossimità dello sbocco della galleria a Torbole durante le operazioni di manovra previste». Una nota tecnica che però, salvo informare la Regione Veneto e quella della Lombardia per conoscenza, aveva tagliato completamente fuori sia i Comuni rivieraschi veneti, che i lombardi, oltre ad Ags, Comunità del Garda, Ats, che si occupa del nuovo collettore e tutti gli altri soggetti interessati. Venivano infatti avvisati nove destinatari: il Comune di Nago-Torbole, i vigili del fuoco dello stesso centro, quelli di Riva, i carabinieri di Torbole, la polizia di Riva, Navigarda, il Circolo vela di Torbole, che si trova a ridosso della galleria, l’Agenzia per la protezione ambientale del Trentino, il servizio trasporti pubblici. E, per conoscenza, appunto anche la Regione Lombardia, Veneto, Autorità di bacino del Po, Agenzia interregionale del fiume Po, Autorità di bacino dell'Adige, Dipartimento della Protezione civile del Trentino, Dipartimento Agricoltura e Foreste e Difesa del suolo, Protezione civile e Dolomiti Energia. «Il 10 marzo firmeremo il “Contratto di lago” ed è stato eletto all’unanimità, cioè anche dal Trentino, il sindaco di Malcesine il quale farà parte della commissione che deciderà sulla riapertura dello scolmatore. Mi auguro quindi che questa sia la ultima volta che non siamo coinvolti nelle decisioni su eventuali aperture e manutenzione della galleria Adige- Garda», ha concluso Cresco. •

Gerardo Musuraca

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