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monte baldo

Dopo le polemiche per i party in quota, finanziamenti al Chierego: «Altro che rave, il rifugio migliora»

Dal bando per la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali un finanziamento di 43 mila euro per migliorare la struttura. Bullio: «Altro che rave party, Avepa e Gal credono nel nostro progetto»
Sciatori al rifugio Chierego in una foto d'archivio e i party organizzati al rifugio
Sciatori al rifugio Chierego in una foto d'archivio e i party organizzati al rifugio
Sciatori al rifugio Chierego in una foto d'archivio e i party organizzati al rifugio
Sciatori al rifugio Chierego in una foto d'archivio e i party organizzati al rifugio

Un contributo di quasi 43 mila euro per migliorare la struttura del rifugio Chierego. È la buona notizia che arriva da Avepa, Agenzia veneta per i pagamenti che ha comunicato al Gal del Baldo-Lessinia l'esito del bando per la «creazione e sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali».

Un progetto da 95 mila euro finanziato per quasi il 50 per cento. La domanda portata avanti dai gestori del Chierego, gestito da quasi due anni da Alberto Bullio, suo fratello e altri due soci, è risultata in posizione utile per ricevere soldi regionali utili a migliorare la fruibilità di un edificio che guarda a picco il Garda e che, grazie alla riapertura della funivia di Prada «nel 2023 potrà ospitare in quota migliaia di turisti e amanti della montagna», ha spiegato soddisfatto Bullio.

«Nel 2022, come tante altre realtà del territorio, abbiamo partecipato al bando pubblico promosso dal Gal Baldo-Lessinia e finanziato da Avepa».

Il bando

Il bando era legato al Piano di sviluppo rurale del Veneto. «L'economia del territorio del Gal Baldo-Lessinia, un tempo basata prevalentemente sulla produzione agricola tradizionale», si legge nel piano, «ha bisogno di diversificarsi e innovarsi. Una delle modalità possibili è quella di dare impulso alla nascita e al consolidamento di microimprese extra-agricole. Il tipo di intervento sostiene gli investimenti finalizzati alla creazione di nuova occupazione e alla vitalizzazione economica e sociale del territorio rurale».

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«Vogliamo rilanciare il territorio montano, ma sempre nel rispetto della natura e della montagna», ha detto Bullio, «proponendo anche attività extra-rurali che potrebbero includere situazioni diverse da quelle canoniche. Grazie alla partecipazione al bando e al parere favorevole di Avepa, ci è stato concesso un finanziamento di 42 mila 782 euro necessario a migliorare i servizi offerti dal Chierego a tutti gli avventori del Baldo. Stiamo parlando di migliorie che vengono fatte alla struttura del Chierego, e che quindi verranno poi lasciate a chi lo gestirà dopo di noi, ma anche di servizi. Vorrei ringraziare il direttivo del Gal Baldo-Lessinia per la disponibilità dimostrata alla presentazione della domanda e per i chiarimenti sul bando».

Le polemiche per i party in quota

Bullio poi però si leva alcuni sassolini dalle scarpe e replica alle critiche dei giorni scorsi, piovute addosso al Chierego «per una festa organizzata il 19 febbraio, aspramente criticata dal Cai e da alcune associazioni ambientaliste», sottolinea Bullio, «per l'elevato livello della musica e per avere radunato centinaia di giovani definiti “rumorosi” in quota. L'evento musicale è stato definito impropriamente rave party e non lo è stato affatto», ha sottolineato Bullio.

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«Non ha alterato un bel niente né della flora, né della fauna del Baldo. Ha semplicemente radunato tanti giovani che hanno ballato e ascoltato musica in quota ma solo nei dintorni del rifugio, cioè nello spazio in concessione e adiacente. Il Chierego non fa semplicemente feste e musica e, soprattutto, non ha intenzione di arrecare disturbo alla quiete montana perché è gestito da un gruppo di giovani che crede in ciò che fa e che cerca di creare inclusione sul Baldo anche con iniziative nuove. Sono felice», ha chiuso, «che istituzioni quali Avepa e Gal Baldo-Lessinia abbiano visto questo lato della gestione, creduto nella bontà del nostro progetto finanziandolo. Al contrario di chi si è soffermato solo sull'ultimo evento, contestandolo strumentalmente un mese dopo e non dando valore a tutto ciò che di buono è stato fatto dal 2021 a oggi». 

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Gerardo Musuraca

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