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MONTE BALDO

Rifugio Chierego, il Cai si scusa: «Abbiamo sbagliato a dire che era un rave»

Interviene anche il deputato Flavio Tosi e il Gal Baldo Lessinia
I giovani alla festa organizzata al rifugio Chierego
I giovani alla festa organizzata al rifugio Chierego
I giovani alla festa organizzata al rifugio Chierego
I giovani alla festa organizzata al rifugio Chierego

 

Gli eventi con musica disco e dj set organizzati al rifugio Chierego sul Monte Baldo, che tanto hanno fatto discutere in questi giorni, non possono essere definiti «rave party». I gestori del locale montano, a partire da Alberto Bullio, che non si trattasse di rave lo avevano sottolineato già dal primo giorno in cui si è innescata la polemica in merito alle modalità e all'opportunità di fare quelle feste.

 

Il parere del Cai

Ora lo conferma anche la sezione di Verona del Cai, che aveva criticato aspramente le feste da discoteca lanciate dal Chierego, attraverso una lettera firmata da Emanuele Brunelli, responsabile della commissione escursionismo dell'associazione locale del Club alpino italiano. «L'uso dell'espressione “rave party” risulta infelice e non appropriato in relazione all'evento organizzato dal rifugio Chierego e la sezione Cai, per tale ragione, si scusa», scrivono i referenti del Cai. «Pur ribadendo nel modo più fermo la propria contrarietà a quanto verificatosi al rifugio, per le motivazioni esposte nel post pubblicato dal socio Emanuele Brunelli, poi condiviso sulla pagina facebook e sul sito web sezionale», precisano, «si fa presente che l'espressione “rave party”, inserito nel titolo e nel corpo del testo, è stata usata in modo improprio e in senso lato, senza alcun intento offensivo o diffamatorio sia nei confronti degli organizzatori dell'evento che dei partecipanti».

Il Cai aggiunge come «tale espressione sia stata utilizzata non certo in senso tecnico ma con l'intento di sintetizzare concettualmente un evento del tutto inadeguato e fuori luogo rispetto al luogo (“Hortus Èuropae”) in cui si è svolto. L'evento organizzato dal gestore del rifugio Chierego va più correttamente definito come un raduno di giovani per partecipare a un evento comprendente, oltre alla consumazione di bevande e alcolici, anche l'ascolto di musica fuori dai locali del rifugio».

 

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Parla Tosi

Nel frattempo interviene sulla vicenda anche il deputato di Forza Italia Flavio Tosi: «La montagna deve accogliere eventi per giovani. Con regole e codice comportamentale rispettoso dell'ambiente e della natura, ma vietare non mi sembra giusto», sottolinea. «Sulle Dolomiti da sempre organizzano intrattenimento nei rifugi, non capisco perché vietarlo sul Baldo o in Lessinia», sostiene ancora Tosi, che si definisce come «un grande appassionato di montagna fin da bambino. Prada è come fosse casa mia, per me sono luoghi da preservare e venerare: scio in inverno e faccio lunghe camminante in estate, ma non è un po' di musica che la deturpa, semmai, anzi, la avvicina ancor più ai giovani». Il riferimento di Tosi corre quindi alla polemica dopo l'evento al Chierego.

«Quello non era un rave party», precisa a sua volta il deputato di Forza Italia, «non c'è nulla di male nel bere una birra o uno spritz e stare in compagnia. Eviterei atteggiamenti fondamentalisti, credo invece che serva aprirsi». Da qui la proposta: «Si crei un codice di condotta per gli eventi, siano regolamentati nel rispetto dell'ambiente, ma non si vietino. La montagna ha bisogno di essere vissuta e se dei ragazzi ci vanno qualche volta per fare festa vedrete che si appassioneranno a quella magia e successivamente torneranno per fare trekking. Così si crea vivacità culturale, socialità e anche indotto economico».

 

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L'intervento del Gal Baldo Lessinia

Sulla discussa questione interviene anche il Gal Baldo Lessinia, che in merito ai finanziamenti da 43mila euro ottenuti dal Chierego per migliorare la struttura attraverso un bando per la creazione e lo sviluppo di attività extra agricole, precisa: «L'ente è a fianco di tutti gli imprenditori e di tutte le imprenditrici che con coraggio e determinazione propongono nuove progettualità sul territorio - in particolare su quello montano - in grado di generare valore aggiunto per l'ambiente, per l'economia locale, per le persone, purché si rimanga in un contesto di autentica e sana valorizzazione territoriale e non si scada in azioni di strumentalizzazione per fini che non rientrano negli scopi e nella mission dell'ente».

Il Gal precisa, inoltre, che il bando ha concluso il suo iter amministrativo e procedurale a cavallo tra il 2022 e il 2023 e che lo stesso tipo di intervento (TI 6.4.2), nell'arco degli ultimi sette anni, ha finanziato oltre 120 progetti e iniziative di altri beneficiari. «I fondi richiesti tramite un bando vengono assegnati tramite una graduatoria approvata dalla Commissione congiunta tra Gal Baldo-Lessinia e Avepa secondo criteri esclusivamente oggettivi e non di merito». 

Emanuele Zanini

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