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Riapre il primo mercato della provincia

Disciplinati e ligi alle regole i residenti, tutti muniti di mascherine e rispettosi delle distanze di sicurezza
Disciplinati e ligi alle regole i residenti, tutti muniti di mascherine e rispettosi delle distanze di sicurezza
Disciplinati e ligi alle regole i residenti, tutti muniti di mascherine e rispettosi delle distanze di sicurezza
Disciplinati e ligi alle regole i residenti, tutti muniti di mascherine e rispettosi delle distanze di sicurezza

Katia Ferraro Sergio Bazerla Il mercato settimanale di Lazise è stato il primo, ieri, a riaprire dopo l’ordinanza di Pasquetta del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, possibilità limitata ai soli banchi di generi alimentari. Primo non solo tra i Comuni affacciati sul lago, ma anche dell’intera provincia. Una decisione accolta con favore dai residenti, che già di buon’ora si sono recati a fare la spesa. L’affluenza è stata costante ma ordinata per tutta la mattina, un buon risultato per i titolari dei sei banchi alimentari dislocati tra corso Cangrande e piazzetta Beccherie: due di formaggi e insaccati, due di frutta e verdura, uno di pesce e uno di macelleria e gastronomia. Come da disposizione regionale, l’area del mercato è stata perimetrata e ogni venditore si è organizzato delimitando l’area dedicata all’acquisto, prevedendo un percorso di accesso e uscita e mettendo a disposizione gel igienizzante per le mani e guanti per chi ne fosse sprovvisto. Disciplinati e ligi alle regole i residenti, tutti muniti di mascherine e rispettosi delle distanze di sicurezza. Nonostante le misure anti-contagio e la situazione inusuale rispetto a come si era abituati a fruire del mercato, il solo fatto di poter respirare un po’ di normalità è stato accolto con favore e gioia. «Riprendere il mercato settimanale è un segnale importante, era giusto provarci e considerato come si è svolto non facciamo marcia indietro», afferma il sindaco Luca Sebastiano. «Sono contento perché l’organizzazione ha funzionato», commenta l’assessore al commercio Fulvio Ziviello, «non abbiamo avuto particolari difficoltà visto il numero contenuto dei banchi alimentari, è stato un inizio apprezzato sia dagli operatori commerciali che dai consumatori, tutti molto collaborativi». Altri Comuni rivieraschi si stanno organizzando: «Proprio ieri», fa sapere Ziviello, «dal comune di Bardolino ci hanno chiesto informazioni per partire con il mercato di giovedì prossimo, qualcosa si muove anche in altri paesi limitrofi. La difficoltà è individuare l’area per la dislocazione dei banchi e per mantenere le distanze di sicurezza», conclude, «ma ritengo che la volontà e l’ingegno non manchino per far sì che tutti i consumatori possano godere delle opportunità del mercato settimanale nei loro paesi di residenza». Soddisfazione palpabile tra i commercianti, sia per le vendite che per aver rivisto molti clienti abituali. «Possiamo dire che Lazise ci ha detto subito di sì», spiega Michele Serpelloni, ambulante di formaggi e consigliere provinciale di Confcommercio, «alla nostra richiesta, formulata assieme a Tiziano Perinelli (venditore di pesce, ndr), il sindaco si è messo a disposizione attraverso l’assessore Fulvio Ziviello, il funzionario comunale Claudio Prando e gli agenti della polizia locale». Agenti che ieri mattina hanno presidiato il mercato, constatando come il primo esperimento di ritorno alla normalità sia riuscito grazie all’attenzione da parte di tutti. «Domani (oggi per chi legge, ndr) dovrebbe partire anche il mercato di Bussolengo, ma ci sono ben 32 banchi in quell’area mercatale e non è facile coordinare l’apertura, gli spazi, le distanze», aggiunge Andrea Miglioranza, ambulante di polleria e carni. «La prossima settimana si aprono i mercati rionali di Verona», prosegue, «è allo studio con l’assessorato preposto un piano specifico per questo avvio e noi siamo in costante contatto per collaborare affinché l’operazione si concluda favorevolmente». Va ricordato che rimane in vigore la norma che prevede di recarsi a fare la spesa nel punto vendita più vicino: la regola vale anche per i mercati all’aperto, per cui la platea dei potenziali fruitori è limitata ai residenti dei Comuni in cui si svolgono o a chi vive nelle immediate vicinanze. •

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