<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Quella casa in via Pezza doveva essere il punto di ripartenza della sua vita

L’abitazione della vittima in via Pezza a Lazise
L’abitazione della vittima in via Pezza a Lazise
L’abitazione della vittima in via Pezza a Lazise
L’abitazione della vittima in via Pezza a Lazise

Nessuno ha notizie, i vicini non la conoscevano. Micaela Bicego si era trasferita da circa un anno a Lazise, in via Pezza 7. In quella via ieri mattina c’era un grande silenzio, le uniche voci che si potevano udire, dopo che i carabinieri del Ris, il Reparto Investigazioni Scientifiche, hanno raccolto le evidenze necessarie alle indagini e hanno lasciato quella quadrifamiliare, erano quelle dei vicini della donna. Eppure, loro Micaela non la conoscevano. «Non abitava ancora qui, non la conoscevamo», dice uno dei vicini alzando le mani, mentre un’altra vicina sale in macchina e si allontana, per una faccenda urgente. Aveva scelto una casa vicino alla stazione dei carabinieri di Lazise e vicina alle scuole primaria e secondaria del paese, Micaela. Una zona che, nonostante sia vicina al centro, non viene più di tanto intaccata dal caos estivo. È una casa che si trova in una via chiusa, privata, dove l’accesso è consentito a residenti e persone autorizzate. Negli appartamenti vicini a quello di Micaela non c’erano persone, nessuno che potesse parlare di lei, dell’ultima volta che l’avevano vista. Nonostante i nomi sui campanelli, al citofono non ha risposto alcuna voce, gli scuri delle finestre erano tutti chiusi e una vicina, passando in auto, ha commentato «non c’è nessuno lì». Un silenzio quasi reverenziale ha avvolto quella via ieri, forse per l’orario, quasi sicuramente perché quello che è accaduto a questa donna, ha sconvolto anche chi non aveva confidenza con lei.

A.O.O.

Suggerimenti