<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Prova un’Audi usata e la ruba spingendo fuori il proprietario

Controllo dei carabinieri al centro commerciale Grand’Affi
Controllo dei carabinieri al centro commerciale Grand’Affi
Controllo dei carabinieri al centro commerciale Grand’Affi
Controllo dei carabinieri al centro commerciale Grand’Affi

Hanno distrutto la loro auto, l’hanno sostituita con un’altra uguale che avevano rubato e l’hanno rivenduta in Germania, ma lo stratagemma escogitato non ha superato i controlli. E loro finiscono a San Vittore. È la primavera del 2021. Un giovane mette in vendita la sua Audi S1 nera e viene contattato da un potenziale compratore che gli chiede di vederla. I due si danno appuntamento ad Affi, al centro commerciale, ma mentre provano il veicolo il proprietario viene spinto fuori dall’abitacolo e l’altro se ne va rombando lasciandolo a terra. Fortunatamente prende solo qualche botta. Prova a rincorrere il fuggitivo, ma non ce la fa. Va però dai carabinieri della Stazione di Cavaion Veronese del Comando Compagnia di Caprino Veronese, che, dopo fitte indagini durate nove mesi, passando al setaccio impianti di videosorveglianza e analizzando traffici telefonici, l’11 maggio hanno arrestato per rapina, nel Milanese, due milanesi trentenni pluripregiudicati, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 3 gennaio 2021 dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona, dottor Marzio Bruno. Uno dei due ammanettati era il fasullo compratore e l’altro il palo. Li hanno scovati in un camper in un campeggio di Milano e in un paese limitrofo a casa di un parente stretto. L’auto rubata è stata trovata in Germania. Il provvedimento restrittivo, che recepisce il risultato delle attività di investigazione portata avanti dalla Stazione carabinieri di Cavaion Veronese e dal Nucleo operativo e radiomobile (Nor) di Caprino Veronese, individua gravi indizi di colpevolezza a carico dei due uomini ritenuti responsabili della rapina di un’auto, una potente e veloce Audi S1, avvenuta proprio nella primavera 2021 ai danni di un giovane operaio di Affi. Proprio lui, agli inizi di marzo dello scorso anno, dopo aver messo in vendita la propria Audi S1 su un sito specializzato, era stato contattato dal potenziale acquirente che gli aveva domandato di visionarla. Qualche giorno dopo i due si erano dati appuntamento nell’area del centro commerciale «Grand’Affi», ma, arrivati nella zona industriale di Cavaion, durante la prova dell’auto, il proprietario era stato violentemente spinto fuori mentre il finto compratore si allontanava. Raccolta la denuncia, i carabinieri, sotto la direzione del sostituto procuratore della Repubblica di Verona, dottoressa Maria Beatrice Zanotti, hanno immediatamente avviato serrate indagini. Sono subito state cercate, trovate e analizzate immagini di numerosi sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati, situate in numerosi punti della provincia di Verona e zone limitrofe, dalle quali i carabinieri sono riusciti a individuare la presenza di un’auto di appoggio, con targa contraffatta con cui il potenziale compratore era arrivato nel Veronese con il complice. Quindi i militari hanno richiesto al giudice, e fatto, un complesso lavoro di studio del traffico telefonico da cui sono emerse le utenze di cellulari, intestate a prestanome, usate dai due presunti rapinatori. L'Audi S1 sottratta è stata recuperata dal Servizio di cooperazione internazionale di polizia in Germania, dov’era stata venduta con il telaio ribattuto e con applicate le targhe di un’identica auto, di proprietà di uno dei due milanesi, per modello, anno e colore, che era stata irrimediabilmente danneggiata in un incidente. Complessa la cattura dei due uomini, residenti fittiziamente in Piemonte ma di fatto senza fissa dimora e, come hanno dimostrato le indagini, inseriti in un collaudato circuito criminale che li proteggeva. Una volta avuta l’ordinanza applicativa della misura cautelare, pertanto, i carabinieri di Cavaion e Caprino hanno trascorso un’intera settimana tra il Piemonte e la Lombardia, cercandoli nei luoghi «caldi» dove li avevano portati le indagini. E martedì sera li hanno rintracciati. Uno era in un camping di Milano e l’altro in un paesino dell’hinterland meneghino a casa di un parente. Gli arrestati sono quindi stati portati alla Casa circondariale di Milano San Vittore.•.

Barbara Bertasi

Suggerimenti