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Piano interventi, bufera sulla Giunta

Tommaso Bertoncelli
Tommaso Bertoncelli
Tommaso Bertoncelli
Tommaso Bertoncelli

A Brenzone è polemica per la convocazione, stamattina alle 10.30, del consiglio con cui la maggioranza farà il ritiro del «Piano degli Interventi» approvato dalla precedente amministrazione dopo la riunione di ieri sera con la popolazione. Ad attaccare è la minoranza «Tradizione e innovazione per Brenzone», guidata dall’ex sindaco, Tommaso Bertoncelli. «Non sono sorpreso dalla scelta di convocare un consiglio così importante la mattina: in 10 anni noi, solo in un paio di occasioni, abbiamo convocato sedute al mattino e non per importanti scelte urbanistiche che coinvolgono 60 famiglie di Brenzone. Trasparenza e partecipazione», ha attaccato, «sono sconosciute oggi in Comune. Informo il sindaco che i cittadini di Brenzone durante la settimana, di giorno, lavorano». «Abbiamo presentato ben tre documenti tra cui una mozione sul Pi: abbiamo appreso dalla delibera di giunta del 28 ottobre 2019 che l’amministrazione dava l’avvio all’iter per la revoca. La mozione presentata sul Pi viene posta oggi come ultimo punto all’ordine del giorno, cioè dopo il punto sulla revoca, in spregio al regolamento comunale e senza rispettare le tempistiche poiché il consiglio si sarebbe dovuto convocare entro il 28 gennaio. A novembre oltre 40 cittadini che, più di un anno fa, avevano sottoscritto gli accordi con il Comune avevano chiesto al sindaco un incontro per sapere cosa stava accadendo: ignorati anch’essi per tre mesi». La minoranza ha presentato una mozione in cui si chiedeva conto della decisione di revocare il Pi nonostante ci fossero già manifestazioni di interesse depositate durante la precedente giunta. La minoranza ha riassunto così la situazione: «Riteniamo urgente la prosecuzione e conclusione dell’iter del PI così da poter consentire alle numerose famiglie di Brenzone la realizzazione della propria prima casa, della attività turistica o artigianale». E ancora: «La delibera di giunta del 28 ottobre 2019 dà l’avvio all’iter per la revoca del PI e crea un enorme danno economico ai cittadini che hanno sottoscritto gli accordi e vedono cancellata o rimandata la possibilità di realizzare quanto auspicato». Secondo la minoranza, «la revoca del PI comporterà un danno al Comune pari a 3 milioni 373 mila 711 euro, che si incasserebbero con le perequazioni». LA REPLICA. Il sindaco ha replicato punto per punto. «Non sono a conoscenza di problemi lavorativi dei consiglieri comunali, ad ora almeno non me ne sono stati segnalati», ha detto Davide Benedetti. «L’unico danno l’ha fatto la precedente amministrazione impiegando 5 anni per arrivare all’approvazione di un Pat dai contenuti vaghi e altri 5 anni per arrivare all’adozione di un PI con scelte urbanistiche per noi poco condivisibili e prive di lungimiranza, con necessità di approfondimenti di carattere ambientale, come richiesto dalla Commissione regionale. Il ritiro non è un danno, anzi: crediamo che fossero molto basse le perequazioni richieste a fronte della cubatura concessa». «I cittadini interessati», ha chiuso il sindaco, «hanno potuto presentare osservazioni e sono stati più volte incontrati ed ascoltati. Sono arrivate in tutto 6 osservazioni». •

G.MUS.

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