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Più turisti al lago ma meno pernottamenti

Turisti al lago di Garda: dopo gli anni d’oro 2016 e 2017 le presenze straniere si stanno assestando
Turisti al lago di Garda: dopo gli anni d’oro 2016 e 2017 le presenze straniere si stanno assestando
Turisti al lago di Garda: dopo gli anni d’oro 2016 e 2017 le presenze straniere si stanno assestando
Turisti al lago di Garda: dopo gli anni d’oro 2016 e 2017 le presenze straniere si stanno assestando

Nel 2018 sono arrivati più turisti sulla sponda veronese del lago di Garda rispetto all’anno precedente (2.774.275, +2%), ma si sono fermati meno, con un numero di pernottamenti (13.007.083) in linea con il 2017. Significa che il lago continua ad essere una delle mete più amate dai turisti, da sempre soprattutto stranieri, che però riducono i giorni di permanenza optando per vacanze brevi oppure itineranti sul territorio veneto e nazionale. I dati relativi alla movimentazione turistica del 2018 elaborati dal Sistema statistico regionale del Veneto mostrano un comparto in salute sul Garda, che tuttavia non ha le percentuali di crescita di qualche anno fa. Un trend fisiologico (dopo anni di crescita il mercato si stabilizza) a cui concorrono la riapertura di alcuni mercati esteri ma anche, sostengono alcuni addetti ai lavori, le ancora molte attività extralberghiere sommerse che oltre a essere sconosciute al fisco non registrano arrivi e presenze turistiche. Sul fronte delle strutture ricettive, il 2018 ha segnato una contrazione delle presenze nel settore alberghiero (-2,4%, ma nel 2016 si era avuto un +6%), mentre nel comparto extralberghiero si è registrato un incremento dell’1,3% delle presenze (ovvero pernottamenti) e un +3,8% degli arrivi. Una lieve flessione c'è stata sia sugli arrivi che sulle presenze dei turisti stranieri (rispettivamente -1,1% e -1,5%) a fronte di un aumento di turisti italiani (+10,9% di arrivi e +8,9% di presenze). La parte dei leone continuano a farla i tedeschi (5.609.333 presenze l’anno scorso, pari al 43% del totale), seguiti da olandesi (11,81%), inglesi (5,7%) e austriaci (4,5%). I dati forniti si riferiscono a quello che a livello regionale è definito «Comprensorio lago» a cui appartengono 15 Comuni (vedi box a fianco), quattro in meno rispetto al vecchio Sistema turistico locale (Stl) Lago di Garda in cui erano compresi anche Brentino Belluno, Rivoli Veronese, Pastrengo e Bussolengo (oggi classificati tra le «città d’arte», spiegano dagli uffici regionali). LE REAZIONI. «Ci aspettavamo questi risultati», commenta il neopresidente di Federalberghi Garda Veneto (e sindaco di Bardolino) Ivan De Beni. «I dati non sono tuttavia preoccupanti», aggiunge, «bisogna considerare il 2016 e il 2017 sono stati anni eccezionali, ora ci assesteremo sui nostri standard numerici di presenze che indicativamente sono quelle del triennio 2013-2015». De Beni attribuisce il calo di turisti stranieri a due fattori: il bel tempo e il caldo che hanno interessato il nord Europa, invogliando le persone a trascorrere le vacanze in località più vicine a casa, ma anche «la ripresa della frequentazione di località turistiche africane, turche e greche, perché si sono attenuati i fenomeni terroristici» e i Paesi che in passato ne sono stati colpiti «hanno attuato una politica aggressiva di offerte speciali». Per De Beni l'incremento nel settore extralberghiero è dovuto invece «all’aumento della tipologia di offerta, che soddisfa i nuovi gusti dei turisti». LA CLASSIFICA. Nonostante un leggero calo di pernottamenti (-0,9%, a fronte di un +2,8% di arrivi), anche nel 2018 Lazise si è confermato al primo posto tra i Comuni gardesani con ben 3.542.695 pernottamenti, pari a oltre il 27 per cento del totale del comprensorio. Un primato che è dovuto soprattutto all’alta concentrazione di campeggi sulla costa. A seguire ci sonoi comuni di Peschiera del Garda (+0,6% di presenze rispetto al 2017), Bardolino (+1,3%), Malcesine (-3%), Castelnuovo del Garda (+6,6%) e poi Garda (+2,5%). •

Katia Ferraro

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