Di quei drammatici momenti sott’acqua in cui ha rischiato di perdere la vita non ricorda nulla. L'ultima immagine che ha in mente è quando è quando si è immerso e ha iniziato a sentire freddo. Poi il vuoto. Fino al risveglio in ospedale a Brescia. Agustin, 27 anni – il sub salvato in extremis dal compagno e istruttore Alberto Tumminelli al largo di Torri la scorsa settimana durante un'immersione – ora sta bene. Le sue condizioni psico fisiche sono buone. Ha iniziato a mangiare autonomamente e ha cominciato a muoversi nella stanza dov’è ospitato, rispettando ovviamente tutte le norme relative al Covid-19. Nel giro di alcuni giorni dovrebbe essere dimesso dal nosocomio lombardo, dove è ricoverato da otto giorni.
Il suo ultimo ricordo è il momento dell'immersione, avvenuta alle nove di sera, e poco dopo la sensazione di freddo. Poi il buio. «Non ricordo niente di quello che è successo dopo», conferma al telefono il giovane subacqueo, biologo di origini brasiliane e residente assieme al fratello a San Pietro in Cariano.
«Per me giovedì 7 maggio rimarrà per sempre una data speciale. È come un secondo compleanno. Per me è stato come rinascere». Se Agustin è ancora vivo il grande merito va al suo istruttore, Alberto Tumminelli, che era con lui durante l'immersione, oltre al 118 e ai medici che sono giunti sul posto e l'hanno trasportato in ospedale. «Mi ha salvato la vita. Senza Alberto non ce l'avrei fatta. Gli sarò riconoscente per sempre. Sono stato fortunato perché al mio fianco c'era lui, è un eroe», afferma Agustin, che una volta giunto nella struttura sanitaria bresciana è stato operato d'urgenza per due ulcere che quasi certamente gli hanno causato il malore.
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