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SPORT

«Pattinaggio downhill» cinque medaglie sul lago

Il consiglio di Bavieri: «È uno sport pericoloso che i ragazzi non devono fare da autodidatti»

Grande soddisfazione per i risultati raggiunti dai ragazzi della Gardalago pattinaggio al campionato italiano downhill (discesa in velocità) che si è svolto domenica 22 giugno a Cisterna d'Asti, in territorio piemontese.
È Massimo Bavieri, allenatore della sezione pattini inline (in linea), a raccontare quella che definisce una spedizione sportiva che ha fatto incetta di medaglie: «Siamo andati in cinque e abbiamo portato a casa cinque medaglie», afferma soddisfatto.
Per la categoria Senior si è aggiudicato il terzo posto Roberto Botti, 37 anni di Castelnuovo. Nella categoria Master è stato lo stesso Bavieri, 46 anni di Peschiera, a conquistare il secondo posto.
Sono tre invece le medaglie per la categoria Junior (dai 16 ai 18 anni): nella sezione femminile l'oro è andato ad Arianna Onorati, di Desenzano; nella sezione maschile primo e secondo posto rispettivamente a Manuel Brentegani, di Sirmione, e Andrea Gatti, di Roncadelle.
«L'anno scorso i loro posti erano invertiti», spiega Bavieri riferendosi a Brentegani e Gatti, «sono due campioni italiani».
La Gardalago, scuola di pattinaggio a rotelle con sede a Desenzano, conta circa 350 iscritti provenienti dal basso lago e dalle colline moreniche. «Tra questi, 50 si dedicano alla specialità downhill, 15 fanno parte della squadra agonistica e 5 di loro sono stati scelti per il campionato italiano», continua il loro allenatore.
Una selezione rigorosa dettata proprio dalle esigenze di sicurezza: «La scelta avviene durante gli allenamenti, perché il downhill può essere molto pericoloso se non si è altrettanto preparati». Nel frattempo Bavieri con la sua squadra guarda ai prossimi appuntamenti internazionali: la tappa di Coppa del mondo in Cina, nella seconda metà di agosto, e il campionato mondiale che si terrà la settimana successiva a Losanna.
L'allenatore lancia infine un appello ai ragazzi che si dedicano al downhill sui pattini o utilizzando longboard (un particolare tipo di skateboard con la tavola più lunga) in modo amatoriale, senza la guida di un allenatore: «È un fenomeno che sta dilagando, i ragazzi imparano da autodidatti seguendo i video su YouTube rischiando molto», commenta Massimo Bavieri, che ribadisce: «questo è uno sport che può essere pericoloso. Invito loro e i loro genitori a farsi guidare da chi lo fa di mestiere, senza lasciarsi tentare dall'idea di improvvisare». K.F.

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