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Il caso

Party sul Monte Baldo, ma si poteva fare? In corso le indagini

Un momento  della festa al rifugio Chierego
Un momento della festa al rifugio Chierego
Un momento  della festa al rifugio Chierego
Un momento della festa al rifugio Chierego

La vicenda dei dj set con musica da discoteca, al rifugio Chierego, sulla cima del Monte Baldo, che sta scatenando polemiche, con forti prese di posizione della politica e delle associazioni locali, si accende anche dal punto di vista normativo.

 

Norme in contrasto?

Nel bando di selezione per la gestione del rifugio - situato a quasi duemila metri di altitudine vicino a Cima Costabella - emesso nella primavera di due anni fa, e nel contratto firmato nel giugno 2021 tra gli attuali gestori del rifugio del Baldo e l’Unione Montana Baldo Garda, proprietaria dell’immobile che si trova nel territorio di Brenzone, non si sono evidenziate particolari limitazioni sui possibili eventi da organizzare nell’area del locale situato sul Baldo.

A confermarlo era stato nei giorni scorsi lo stesso Maurizio Castellani, presidente dell’Unione Montana Baldo Garda. Tuttavia, nel regolamento sulle norme comportamentali di gestione e utilizzo della struttura in questione (visionabile sul sito web dell’Unione), all’articolo 7, riguardante i divieti, si precisa come nel rifugio sia «vietato utilizzare apparecchiature sonore».

Due aspetti in contrasto tra loro? Al riguardo Provincia e Regione si definiscono non competenti in materia, essendo un ambito tra Unione e un privato. Tuttavia, su normative, permessi e altri aspetti tecnici più specifici, i gestori, che hanno affermato di essere in regola con tutte le norme e autorizzazioni nell’organizzazione dei party in questione, si confronteranno con il presidente dell’Unione Montana e con il sindaco di Brenzone.

 

 

Le verifiche della polizia locale

Nel frattempo, però, Davide Benedetti, primo cittadino di Brenzone, afferma: «Ho ricevuto via pec e direttamente all’ufficio protocollo del Comune diverse segnalazioni circostanziate in merito agli eventi che si sono tenuti al Chierego in cui si chiedevano se siano stati utilizzati in modo improprio i luoghi in questione e se le attività svolte siano legittime e a norma. A tal riguardo», precisa Benedetti, «abbiamo trasmesso la documentazione ricevuta al nostro comando di polizia locale che sta analizzando quanto esposto nelle richieste di chiarimenti e sta valutando ogni specifica situazione per comprendere se tutto è stato eseguito seguendo le normative, dal momento che l’area del Chierego dal punto di vista giuridico ricade nel Comune di Brenzone», aggiunge Benedetti, che chiarisce: «Il buonsenso deve sempre accompagnarci in particolare in un luogo straordinario come Costabella. Ci sono norme che vanno rispettate. Quando si sta nella legalità si possono creare molteplici iniziative a favore del turismo, dei giovani, facendo coesistere tante anime».

 

Parla l'ex gestore

Intanto Matteo Calzà, già gestore del Chierego tra marzo 2015 e maggio 2021, prende una posizione netta. «Mi dissocio da eventi di questo tipo, non consoni a un ambiente come quello del Monte Baldo. In luoghi come l’Hortus Europae non tutte le attività sono adatte e non lo è di certo un dj set con musica a tutto volume», sottolinea Calzà. «C’è modo e modo di attirare nuove persone e clienti in una struttura come un rifugio montano. Servirebbe diffondere una certa cultura e rispetto della montagna: un obiettivo che credo non sia stato raggiunto con queste feste, che peraltro erano già state organizzate più volte nel recente passato».

Se sul Baldo veronese il dibattito sulle feste disco si infiamma, in Trentino i toni sono più smorzati, anche in fatto di regolamenti. «Se si è in regola con autorizzazioni e permessi, party come quelli effettuati al Chierego si possono organizzare senza particolari ostacoli, rispettando ovviamente anche requisiti riguardanti vari aspetti tra cui l’inquinamento acustico», spiegano all’Azienda promozione turistica trentina Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo.

«La settimana prossima si chiuderà la stagione invernale e diverse baite in montagna organizzeranno feste che potrebbero essere accostate (sebbene forse con numeri inferiori) a quelle organizzate al Chierego. In Trentino, abituato specialmente in certe zone come Madonna di Campiglio o Folgaria, c’è una certa tolleranza ad eventi del genere, purché rimangano episodi sporadici».•.

Emanuele Zanini

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