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Cavalcaselle

Palazzoni tutti giù per terra: ripresa la demolizione dell'ex Castello

Si tratta del complesso immobiliare realizzato tra gli anni '80 e '90, in via Catullo a Cavalcaselle, e mai ultimato.
Il via ufficiale al cantiere alla presenza del sindaco di Castelnuovo Giovanni Dal Cero
Il via ufficiale al cantiere alla presenza del sindaco di Castelnuovo Giovanni Dal Cero
Il via ufficiale al cantiere alla presenza del sindaco di Castelnuovo Giovanni Dal Cero
Il via ufficiale al cantiere alla presenza del sindaco di Castelnuovo Giovanni Dal Cero

Dopo sei anni di stallo, è ripresa ieri la demolizione dei palazzi dell'ex fallimento Castello, in via Catullo a Cavalcaselle, complesso immobiliare realizzato tra gli anni '80 e '90 e mai ultimato.

Degli otto condomini che facevano parte della lottizzazione, sono sette quelli rientrati nel fallimento e tre quelli già demoliti tra 2016 e 2017 per dimezzare la cubatura dell'area così come previsto nell'accordo pubblico-privato sottoscritto all'epoca tra il Comune e la Mdc Srl, società che aveva acquisito all'asta i sette fabbricati.

Il recupero degli altri quattro si era poi interrotto a causa del procedimento penale che aveva coinvolto due ex amministratori e una dipendente comunale (chiuso con la loro piena assoluzione) nato dall'ipotesi di un presunto reato di abuso d'ufficio per le condizioni stabilite nello stesso accordo in merito alla possibilità di costruire in zona lago (su un terreno ceduto dal Comune per lo scopo) la cubatura demolita a Cavalcaselle relativa ai tre edifici già abbattuti.

Quattro edifici demoliti e poi ricostruiti

I quattro rimanenti verranno ora demoliti e ricostruiti: il via ufficiale al cantiere è stato dato ieri alla presenza del sindaco di Castelnuovo Giovanni Dal Cero, dei progettisti e dei rappresentanti di Ve.Co Costruzioni di San Giovanni Lupatoto, subentrata a Mdc Srl nella lottizzazione di Cavalcaselle e realizzatrice dell'intervento (presenti, tra gli altri, i titolari Monica Tosi e Nicolò Maccagnani assieme all'amministratore Alberto Tosi).

Per questa fase sono stimati quattro mesi di lavoro. «L'obiettivo è cominciare la costruzione dei primi due edifici prima dell'estate», ha spiegato Stefano Lucchese, direttore generale di Ve.Co. L'ultimazione dell'intero complesso, compresa l'opera pubblica individuata nella sistemazione dell'area verde che scende verso la piazza di Cavalcaselle con la realizzazione di un percorso pedonale di collegamento, è prevista entro la fine del 2024.

Sorgeranno 59 nuovi appartamenti

Il progetto è stato seguito dall'architetto Maurizio Terreni assieme all'ingegner Giovanni Marini per la parte strutturale. Ciascuna palazzina avrà quattro piani fuori terra, per un totale di 59 appartamenti di diverse metrature con giardino o ampi terrazzi anch'essi caratterizzati da grandi fioriere per la piantumazione di arbusti, fiori, alberi di piccolo e medio fusto, un richiamo al celebre “Bosco Verticale” realizzato a Milano dall'architetto Stefano Boeri.

Ogni condominio sarà dotato di impianto fotovoltaico, mentre a servizio di tutti e quattro sarà realizzata una vasca di laminazione per il recupero delle acque meteoriche da reimpiegare per l'irrigazione degli spazi verdi, sia privati che comuni. «Ogni unità abitativa avrà due posti auto coperti, mentre lungo via Catullo verrà realizzato un parcheggio pubblico con una ventina di stalli», ha sottolineato Lucchese.

Partita aperta per l'ottavo palazzo

La partita è ancora aperta per l'ottavo palazzo, la cui proprietà è frammentata tra più proprietari con i quali l'impresa non è riuscita a trovare l'accordo per l'acquisizione. Anche per quest'ultimo, se e quando sarà oggetto d'intervento, è previsto il dimezzamento della cubatura con la possibilità di costruire altrove la volumetria residua (cosiddetto «credito edilizio»). «Questo è un momento storico e di rinascita per Cavalcaselle, anche in vista del collegamento pedonale con la piazza», ha commentato il sindaco Dal Cero, auspicando che la riqualificazione porti una svolta anche per l'ultimo palazzo.

«Prima che si edificasse, qui c'era un campetto dove da bambino giocavo a calcio con gli amici», ha ricordato, «poi per decenni gli edifici abbandonati sono stati fonte di degrado e pericolo. La volontà della mia amministrazione è sempre stata arrivare alla demolizione con ricostruzione dei quattro rimanenti, perché un'ipotesi era anche ristrutturarli e completarli». L'area di 20mila metri quadrati in località Ronchi, zona lago di Castelnuovo, è invece stata venduta da Mdc a una società di Bolzano. Su quell'area non è ancora stato presentato un progetto, ha fatto sapere Dal Cero, perché è in corso uno studio di approfondimento sismico sull'attività della faglia che attraversa la zona.•.

Katia Ferraro

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