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«Ospedale ai privati? La Regione ora parli»

L’assessore Lanzarin in visita all’ospedale di Malcesine
L’assessore Lanzarin in visita all’ospedale di Malcesine
L’assessore Lanzarin in visita all’ospedale di Malcesine
L’assessore Lanzarin in visita all’ospedale di Malcesine

Non sono tardate ad arrivare le reazioni politiche alle dichiarazioni del consigliere regionale Stefano Valdegamberi, secondo il quale ci sarebbe più di una struttura privata pronta a investire sull'ospedale di Malcesine per un suo rilancio, in particolare come centro di eccellenza nella riabilitazione post intervento, qualora venisse aperto un bando dalla Regione. Gli amministratori gardesani, pur non escludendo l'ipotesi di gestione del nosocomio da parte di un privato, attendono risposte concrete da Venezia, dopo gli annunci degli ultimi mesi. Tra i primi a replicare in prima battuta al rappresentante del Gruppo Misto in Regione, c'è Anna Maria Bigon, consigliera regionale di opposizione del Partito Democratico, che si domanda: «Sull’ospedale di Malcesine il consigliere (Valdegamberi, ndr) sa qualcosa che è sconosciuto ai “comuni mortali”? Davvero con una situazione così deficitaria ci sono già strutture pronte a investire e premono per il bando? Il bando però andrebbe costruito sulle esigenze del territorio e non su quelle dei privati, seppur accreditati». L'esponente del Pd, chiedendo chiarimenti a Valdegamberi, sottolinea che «la priorità per Malcesine è l’applicazione integrale di quanto previsto dalle schede ospedaliere. Mancano oltre venti posti letto e specialisti per l’attività di riabilitazione cardiologica. La Regione deve rispettare la programmazione sociosanitaria. Ho presentato un’interrogazione lo scorso luglio: ancora stiamo aspettando una risposta. Risposte attese non solo dal Partito Democratico, ma da un intero territorio, con i sindaci della zona che hanno chiesto alla direzione generale dell’Ulss 9 di applicare integralmente quanto previsto dalle schede». «Alla carenza di personale», aggiunge Bigon, «si sommano i problemi strutturali, così come evidenziato in una mia recente interrogazione: delle risorse stanziate per completare i lavori ne è arrivata solo una minima parte tempo fa. Non vorremmo che questa stasi fosse un pretesto per lasciare il campo libero ai privati, confermando la preoccupante tendenza della sanità veneta, dove l’eccellenza è solo per chi se la può permettere». Sul tema il vicesindaco di Malcesine Livio Concini ricorda la visita dell'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin alla struttura ospedaliera di Val di Sogno lo scorso novembre, quando aveva promesso il mantenimento delle indicazioni espresse sulle schede ospedaliere. «Noi ci atteniamo a quanto ci ha riferito l'assessore regionale. Ora attendiamo delle risposte concrete a quelle promesse. Ad ogni modo l'opzione della gestione di un privato è prevista nelle schede e se necessario non siamo contrari, a patto che ci siano delle tutele dei lavoratori attuali. Il nostro interesse è che l'ospedale funzioni e che dia risposte sanitarie alla popolazione, che finora non vengono garantite in modo continuo». Il sindaco di Brenzone Davide Benedetti afferma di «attenersi a quanto riferito dalla Regione e dal direttore generale dell'Ulss 9. Su altre soluzioni, compresa l'opzione dei privati, di cui finora non c'è alcun riscontro concreto e ufficiale, non spetta a me giudicare. L'importante è che si garantiscano i servizi». Stefano Testa, consigliere comunale di opposizione e capogruppo di Malcesine 2.0, sottolinea come «la strada del coinvolgimento del privato, cui comunque non siamo contrari, dovrebbe essere solo un’extrema ratio per preservare l'ospedale, di cui si è fatto promotore il mio collega ed ex vice sindaco Claudio Bertuzzi. Tuttavia l'onere di vagliare tutte le proposte passa alla parte politica pubblica, come promesso». Martina Gasparini e Aurora Floridia del gruppo Vivere Malcesine affermano come «la via del pubblico è quella preferibile. Ma se non ci sono alternative, non siamo contro al privato, anche se sarebbe una sconfitta per la sanità pubblica. L'importante è che il territorio non rimanga sguarnito dal punto di vista sanitario. Ma temiamo manchi una vera volontà politica di investire nell'ospedale e nel suo rilancio». Per Tommaso Bertoncelli, consigliere di minoranza di «Tradizione e innovazione per Brenzone», «da Lanzarin e Girardi abbiamo avuto rassicurazioni che si sarebbe fatto di tutto per l'ospedale. Diamo ancora un anno di tempo al pubblico per creare un piano serio di rilancio, prima di aprire l'opzione di gestione al privato, che, nel caso, dovrà essere studiata in maniera seria». Se da una parte l'Ulss 9 Scaligera ribadisce come si stia adoperando con ogni mezzo per valorizzare la struttura di Val di Sogno, dal canto suo Valdegamberi precisa: «Il mio è stato un suggerimento per avviare un percorso da seguire per rilanciare l'ospedale di Malcesine. Sarà un tema che si potrà affrontare anche dopo le elezioni regionali, ma credo che l'apertura a un privato sia una via da perseguire, che consentirà inoltre di riportare ingenti risorse in Regione», conclude. •

Emanuele Zanini

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