<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
A Malcesine

Operaio di 66 anni muore cadendo dall'impalcatura davanti al figlio. Cisl: «Sconcerto e dolore»

Ennesima tragedia sul lavoro: la vittima è Kujtim Aliraj, albanese, residente in paese. Sul posto carabinieri, 118 e Spisal
Il luogo della tragedia a Malcesine
Il luogo della tragedia a Malcesine
Il luogo della tragedia a Malcesine
Il luogo della tragedia a Malcesine

È caduto da un'impalcatura alta tre metri mentre era al lavoro al primo piano di una casa in fase di profonda ristrutturazione all'interno di un cantiere edile privato gestito da una ditta locale in via Dos de Fer, in località Val di Sogno, a Malcesine.

Il terribile volo, purtroppo, non ha dato scampo a Kujtim Aliraj, 66 anni, albanese, residente a Malcesine. L'uomo è morto sul colpo. Il drammatico episodio è accaduto ieri pomeriggio, 24 dicembre, verso le 14,30. Purtroppo a nulla sono valsi i disperati tentativi di rianimare il muratore da parte dei sanitari del 118, sopraggiunti sul luogo dell’ incidente con l'elicottero di Verona Emergenza.

Sul posto sono arrivati anche i carabinieri per la ricostruzione di quanto accaduto e per effettuare i relativi rilievi, oltre ai tecnici dello Spisal di Valeggio che procedono a loro volta nell'approfondimento della vicenda. Il pubblico ministero di turno ha disposto che il corpo del lavoratore deceduto rimanga a disposizione dell'autorità giudiziaria alle camere mortuarie dell'ospedale di Verona Borgo Trento.

Nel frattempo i carabinieri, assieme agli uomini dello Spisal, hanno interrogato i testimoni per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e capire nel dettaglio cosa sia successo. Le cause della fatale caduta sono infatti in corso di accertamento. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che l'operaio possa aver perso l'equilibrio mentre era al lavoro sull'impalcatura, e sia volato giù.

Da una prima ricostruzione sembra inoltre che sul posto ci fosse anche il figlio della vittima, pure lui impiegato nella stessa impresa edile, e che abbia visto il padre cadere dal primo piano dell'abitazione. Le indagini in corso dovranno verificare, per esempio, se durante i lavori all'interno del cantiere siano state rispettate tutte le norme di sicurezza.

La tragedia che si è consumata ieri nel paese gardesano è solo l'ultimo incidente mortale sul lavoro in ordine di tempo che accade nella provincia scaligera. Verona purtroppo continua a guidare la triste classifica delle morti sul lavoro in Veneto: solo dall'inizio dell'anno fino al 31 agosto scorso sono state 15 le denunce di infortunio mortale nel Veronese sulle 65 totali nella regione, come riportano i dati Inail relativi ai primi otto mesi dell'anno.•.

Lo sconcerto del sindacato

Cisl morti sul lavoro (Telearena)

«Sconcertante e doloroso constatare l’ennesima morte sul lavoro, oltretutto in un cantiere che non dovrebbe nemmeno essere sorto senza le misure minime di sicurezza, in questo caso un parapetto. Siamo ad almeno 24 morti accertate nei luoghi di lavoro, una spirale senza fine. Non possiamo fare un salto di qualità senza una piena consapevolezza di tutta la società». A dichiararlo sono i vertici di Cisl Verona che chiede anche che le persone denuncino.

«Non possiamo permettere che il silenzio diventi complicità. Ci sono tutti gli strumenti per avere l’anonimato. Chiunque veda un cantiere ed una situazione di messa in pericolo della salute e sicurezza delle persone ha il dovere morale di chiamare le forze di polizia per una verifica puntuale delle situazioni. I sindaci devono dare mandato alle Polizie Locali affinché verifichino il territorio», prosegue la nota del sindacato.

«Il superbonus ha fatto esplodere la cantieristica selvaggia, con soggetti che si improvvisano impresari, false partite iva con 0 formazione e nessuna esperienza di lavoro. Ci aspettiamo inoltre che il Governo modifichi le regole dei concorsi. Non possiamo permettere che il personale ispettivo oggi non solo sia sottopagato ma in perenne carenza di personale: delle posizioni vacanti se ne coprono, se va bene, il 30% con deficit di mezzi e risorse».

 

La tragedia

23 DICEMBRE. Ancora un incidente mortale sul lavoro in provincia di Verona, la peggiore in Veneto per morti bianche.

Attorno alle 14.30 di oggi,  venerdì 23 dicembre, in un cantiere in via Dos de fer a Malcesine, un operaio di 66 anni di origini albanesi e residente in paese è precipitato, per cause in corso di accertamento, da un'impalcatura alta circa tre metri ed è morto sul colpo.

Sul cantiere, di un'abitazione privata, è intervenuto il 118 con l'elicottero, ma per l'uomo non c'è stato niente da fare. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Torri del Benaco e lo Spisal di Valeggio.

Il pubblico ministero  di turno ha disposto che il cadavere rimanga nelle camere mortuarie dell'ospedale di Verona Borgo Trento per accertamenti. Spisal e militari stanno sentendo alcuni testimoni per ricostruire la vicenda.

 

Lo sconcerto del sindacato

«Sconcertante e doloroso constatare l’ennesima morte sul lavoro, oltretutto in un cantiere che non dovrebbe nemmeno essere sorto senza le misure minime di sicurezza, in questo caso un parapetto. Siamo ad almeno 24 morti accertate nei luoghi di lavoro, una spirale senza fine. Non possiamo fare un salto di qualità senza una piena consapevolezza di tutta la società! CISL Verona chiede che le persone denuncino, non possiamo permettere che il silenzio diventi complicità. Ci sono tutti gli strumenti per avere l’anonimato. Chiunque veda un cantiere ed una situazione di messa in pericolo della salute e sicurezza delle persone ha il dovere morale di chiamare le forze di polizia per una verifica puntuale delle situazioni. I sindaci devono dare mandato alle Polizie Locali affinchè verifichino il territorio. Il superbonus ha fatto esplodere la cantieristica selvaggia, con soggetti che si improvvisano impresari, false partite iva con 0 formazione e nessuna esperienza di lavoro. Ci aspettiamo inoltre che il Governo modifichi le regole dei concorsi. Non possiamo permettere che il personale ispettivo oggi non solo sia sottopagato ma in perenne carenza di personale: delle posizioni vacanti se ne coprono, se va bene, il 30% con deficit di mezzi e risorse. CISL VERONA

Suggerimenti