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Nuovo collettore, lavori ripresi Il cantiere chiuderà a Pasqua

Lavori per l'installazione dei tubi del collettore  del lago di Garda al porto di Pacengo in una foto d’archivio
Lavori per l'installazione dei tubi del collettore del lago di Garda al porto di Pacengo in una foto d’archivio
Lavori per l'installazione dei tubi del collettore  del lago di Garda al porto di Pacengo in una foto d’archivio
Lavori per l'installazione dei tubi del collettore del lago di Garda al porto di Pacengo in una foto d’archivio

Come da programma, lungo la sponda del basso lago veronese sono ripartiti in questi giorni i lavori per la realizzazione del nuovo collettore, il sistema di condotte che trasporta i reflui fognari al depuratore di Peschiera del Garda. Azienda gardesana servizi (Ags), committente dell'opera, ha dato avvio alla seconda fase di interventi dopo la sospensione scattata a Pasqua per non interferire con la stagione turistica. Il tratto interessato dal completamento dei lavori è quello tra l'impianto di sollevamento in località Villa Bagatta a Lazise e l'impianto di sollevamento di località Ronchi in territorio di Castelnuovo del Garda. L'intervento, appaltato all'Impresa edile stradale Artifoni Spa di Bergamo, ha un costo di circa 10 milioni di euro e prevede la posa di 3,7 chilometri di nuova tubazione a gravità, in sostituzione dell'esistente ammalorata, mentre in parallelo vengono posati 4 chilometri di nuove tubazioni in ghisa sferoidale che rappresentano il primo tratto della tubazione in pressione che consentirà di trasferire i reflui dell'alto lago direttamente al depuratore di Peschiera del Garda, partendo da Brancolino di Torri del Benaco. Condotte, precisa una nota tecnica di Ags, che vengono posate ad una profondità che varia da due a sei metri. Come avvenuto tra dicembre e aprile scorsi, il tratto di lungolago interessato dai lavori è stato chiuso al transito di pedoni e ciclisti, con percorsi alternativi segnalati da cartelli. Solo il tratto tra località La Bosca e il campeggio Piani di Clodia rimarrà aperto fino al 27 ottobre, mentre rimarranno sempre accessibili sia l'area del chiosco La Bosca che il piazzale del porto di Pacengo, che funge anche da parcheggio. Ags conferma che i lavori di questo primo lotto funzionale saranno conclusi definitivamente entro Pasqua 2023, nel rispetto delle tempistiche programmate, prevedendo anche il ripristino definitivo della pavimentazione e dei percorsi ciclopedonali laddove sono stati demoliti. Entro fine anno apriranno poi i cantieri di altri due lotti già appaltati da Ags al Cse-Consorzio stabile europeo con sede a San Martino Buon Albergo, che sta elaborando i progetti esecutivi. Uno stralcio è complementare a quello avviato ed è suddiviso nel ramo nord da località Pergolana a Villa Bagatta, in territorio di Lazise, e nel ramo sud da località Ronchi a località Pioppi a Peschiera; l'altro è invece in territorio di Malcesine, tra Navene e località Campagnola. «La priorità, come sempre ribadito, è dismettere quanto prima tutte le condotte sublacuali dalle acque del Garda grazie alla realizzazione delle nuove tratte posate in terraferma, oltre a sostituire quelle già presenti a terra e ormai giunte a fine vita tecnica, rinnovando così l'intero sistema di collettamento dal punto di vista tecnologico e della funzionalità», sottolinea il direttore di Ags, Carlo Alberto Voi. «I cantieri di questi ulteriori due lotti funzionali», aggiunge, «saranno aperti entro dicembre e le logiche realizzative ricalcheranno quelle già adottate per il primo stralcio», quindi con sospensioni programmate per non ostacolare il turismo . In totale questi tre stralci (su otto complessivi previsti) assorbono oltre 25 milioni di euro dei circa 44 milioni disponibili per la sponda veronese e dei 116,5 preventivati nel progetto definitivo, da rivedere al rialzo per l'aumento generalizzato dei costi. Oltre alla mancata sinergia con la sponda bresciana (dove l'apertura dei cantieri è ancora lontana, tra progetti definitivi da fare e proteste - con ricorsi legali - tutt'altro che risolte) pesa il nodo finanziamenti. «Attendiamo la nascita del nuovo governo e con i nuovi parlamentari veronesi e bresciani riprenderemo i contatti perché è nostra intenzione non fare del collettore del Garda un'altra opera incompiuta», ribadisce il presidente di Ags Angelo Cresco. Quanto ai cantieri partiti o in partenza «cittadini e turisti dovranno affrontare piccoli disagi, ma abbiamo approntato, in accordo con i Comuni, percorsi alternativi per la ciclabile», rimarca Cresco. «Sono certo che avremo il supporto di tutti perché al centro di questo progetto c'è il lago di Garda, la tutela del suo ambiente e del suo ecosistema».•.

Katia Ferraro

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