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La vicenda

Nuova diffida all'Italpollina contro le puzze. Fabio Testi si è detto «pronto a incatenarsi»

Nuova diffida della provincia di Verona per gli odori provenienti dall’azienda Italpollina di Rivoli Veronese.

La decisione dell’Area Ambiente, si legge in una nota, segue le indagini effettuate da Arpav da inizio aprile che individuano alcune problematiche «potenzialmente alla base delle emissioni segnalate da alcuni cittadini alla stessa Agenzia Regionale». Fra chi protesta per i miasmi prodotti dall'azienda, c'è anche l'attore Fabio Testi, che si è detto «pronto a incatenarsi» contro le puzze dell'Italpollina.

 

Nel provvedimento firmato ieri la Provincia ha richiesto alla ditta di fornire ogni 15 giorni i dati quotidiani relativi alle acque utilizzate dal sistema di abbattimento degli odori, ha ricordato di eseguire il ricambio idrico del sistema ogni tre giorni e di fornire i dati di magazzino e le pezze giustificative circa i quantitativi di prodotti impiegati per abbassare le emissioni odorigene.

Inoltre Italpollina è stata invitata a chiarire come siano state smaltite le acque reflue prodotte nel periodo di sospensione dello scarico imposto da Azienda Gardesana Servizi dal 6 al 23 aprile e dal 30 aprile di quest’anno. Acque che stando alle indagini di Arpav non sarebbero state gestite correttamente.

Sul tema, martedì, c’è stato un incontro tecnico tra Provincia, Arpav, Comune di Rivoli e Ags. O

 

Competeranno al Comune di Rivoli, invece, la verifica della fattibilità urbanistica della copertura e chiusura della zona di scarico della pollina, l'ordinanza per lo smaltimento del rifiuto liquido contenuto nel bacino aerato (“laghetto”), nonché l’adozione dei provvedimenti in qualità di autorità sanitaria. A maggio del 2020, durante un tavolo tecnico sul tema, lo stesso Comune di Rivoli aveva comunicato che la problematica appariva risolta e che alcuni odori, di entità e durata definite “tollerabili”, permanevano esclusivamente all’accensione dei forni dell’impianto. Perciò la Provincia,  aveva archiviato le precedenti diffide e il procedimento di revoca dell’Aua, l’Autorizzazione unica ambientale necessaria all’esercizio degli impianti. Il mancato rispetto della nuova diffida prevede la revoca dell’Aua.

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