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Nota di Lega Ambiente contro il centro commerciale di Affi

Chiara Martinelli
Chiara Martinelli
Chiara Martinelli
Chiara Martinelli

Scende in campo anche Lega Ambiente nella «querelle» sul progetto del nuovo centro commerciale, che dovrebbe sorgere a fianco dell’attuale Grand’Affi. Alla costruzione di questa nuova struttura commerciale si è opposto il Comune di Cavaion, che non ha dato l’assenso al Pati (Piano di assetto del territorio intercomunale) tematico, il documento urbanistico richiesto dalla normativa regionale, avvallato invece dai Comuni contermini ad Affi: Bardolino, Costermano, Rivoli e dalla Provincia di Verona. Il progetto del nuovo centro commerciale è rimasto così al palo. Chiara Martinelli e Raffaello Boni, rispettivamente responsabili di Lega Ambiente di Verona e della sezione Baldo Garda «Il Tasso», dopo aver letto, tra l’altro, sulle pagine de «L’Arena», del botta e risposta su questa vicenda, tra i sindaci di Affi Roberto Bonometti e di Cavaion Sabrina Tramonte, hanno messo nero su bianco una nota congiunta. «Era prevedibile che intorno al casello dell’Autobrennero di Affi si concentrassero diverse attività commerciali», hanno scritto Martinelli e Boni, «ma questo processo avrebbe dovuto essere guidato con lungimiranza ed equilibrio dall’amministrazione comunale di Affi e dalla Regione. Ciò non è avvenuto. Per oltre 40 anni abbiamo assistito ad una crescita progressiva, caotica ed eccessiva di esercizi e centri commerciali in quella zona. Gli svantaggi per la comunità, in termini economici, occupazionali e di qualità della vita, quando la crescita diventa progressiva ed incontrollata, sono destinati a prevalere sui vantaggi», ammoniscono i due rappresentanti di Lega Ambiente, «ne sono un chiaro esempio le numerose modifiche all’assetto viabilistico, nel tentativo di rendere agevole il traffico, sempre più caotico a causa dell’eccessiva concentrazione di punti vendita. C’è da considerare inoltre che questa crescita spropositata, spesso finalizzata a soddisfare interessi privati e non collettivi, può avere ripercussioni negative di carattere ambientale, commerciale ed occupazionale anche nei Comuni limitrofi ad Affi. Bene ha fatto quindi l’amministrazione comunale di Cavaion», sottolineano Martinelli e Boni, «avvalendosi del Pati, a negare il consenso al nuovo centro commerciale annesso al Grand'Affi. Dobbiamo tutti ricordare che il capitale naturale presente nel nostro territorio è un bene finito che, oltre ad una buona qualità di vita, può garantire, per il futuro, uno sviluppo economico sostenibile. Consumare suolo con i ritmi attuali è da irresponsabili». •

LU.BE.

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