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la polemica

«Non tuffatevi nel Garda: acqua bassa, rischio lesioni». Stampa tedesca all’attacco

Il titolone della Bild sui rischi di tuffi nel Garda
Il titolone della Bild sui rischi di tuffi nel Garda
Il titolone della Bild sui rischi di tuffi nel Garda
Il titolone della Bild sui rischi di tuffi nel Garda

«Non tuffatevi nel lago di Garda», scrive la Bild, con immagini apocalittiche a corredo. «Facendo il bagno si rischiano gravi lesioni», scrive invece Der Spiegel. Sono i due giornali più diffusi in Germania, e si sono lanciati in questi giorni in una campagna, oggettivamente pretestuosa, contro l’immagine del lago che ha nei turisti tedeschi i suoi clienti più numerosi e assidui.

La risposta delle istituzioni gardesane è stata pronta, perché si tratta di attacchi francamente esagerati: vero che la siccità ha abbassato i livelli, ma il Garda ha una profondità che arriva a 346 metri, non è di certo prosciugato e il consiglio di non buttarsi a capofitto in acqua bassa è una norma universale. Tutto è partito proprio dalle affermazioni del segretario generale della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa, che aveva invitato i vacanzieri a prestare attenzione durante la balneazione, a causa dei diminuiti livelli del lago, ai tuffi dai moli o dai pontili: «Semplici e generici appelli alla prudenza – sottolineava anche martedì 19 luglio Ceresa -: se mancano rispetto allo scorso anno circa 80 cm di acqua in meno (ieri il livello era di 44 cm sopra lo zero idrometrico di Peschiera rispetto dei 120 cm dello scorso anno alla stessa data) basta non tuffarsi da moli o pontili come normale precauzione».

Bagni nel lago di Garda: secondo i maggiori giornali tedeschi sarebbero diventati pericolosi
Bagni nel lago di Garda: secondo i maggiori giornali tedeschi sarebbero diventati pericolosi

Parole strumentalizzate dai giornali tedeschi: «Scrivere come ha riportato la Bild che il lago sia pericoloso e praticamente prosciugato è una campagna allarmistica e per certi versi diffamatoria». Al traino, anche altre testate tedesche on line parlano addirittura di «elevato rischio di lesioni»: non certo una bella propaganda.

«In ogni caso – chiosa il segretario della Comunità del Garda - abbiamo troppo rispetto per il turista tedesco per pensare che possa credere a quanto riportato». Per questo motivo c’è chi, come Apt Garda Dolomiti, ha predisposto in collaborazione fra gli albergatori trentini una campagna di comunicazione volta a ristabilire le esatte proporzioni del fenomeno, avvertendo anche nello specifico (negli articoli tedeschi si parlava anche di questo) che l’incendio divampato qualche giorno fa a Nago Torbole, non ha nulla a che vedere con quelli ben più devastanti che stanno divorando ettari di verde in Spagna e Portogallo.

Anche il Consorzio turistico Garda Lombardia sta monitorando il caso, come spiega a il presidente Massimo Ghidelli: «Abbiamo concordato precise azioni di informazioni corrette rivolte ai media tedeschi, anche attraverso un’agenzia di Monaco di Baviera con l’invio capillare di comunicati stampa con immagini e video attuali, rendendo anche virali i filmati e le foto che gli stessi turisti postano sui social media». 

Luciano Scarpetta

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