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«Non ho mai né sparato né picchiato la signora»

L’avvocato Davide Sentieri
L’avvocato Davide Sentieri
L’avvocato Davide Sentieri
L’avvocato Davide Sentieri

«Il pomeriggio del 26 giugno mi trovavo a Bagnolo Mello (nel Bresciano ndr) con la mia fidanzata (..). Sono rimasto fino alle 20 poi sono andato ad acquistare una pizza da asporto». È il 29 giugno dello scorso anno. Maurizio Molano è stato arrestato da poche ore. Ha di fronte a sè il gip Carlo Bianchetti e il pm bresciano. Il pm ha chiesto la convalida del fermo di Molano, accusato di tentato omicidio, che sarà poi accolto dal giudice. «Non sono stato il 25 da questa signora a picchiarla (per il quale è stato aperto un altro procedimento per lesioni che sarà unito a quello di tentato omicidio ndr)», continua Molano nel suo interrogatorio. E ancora: «Il 26 non sono venuto a Brescia a Canton Mombello. I poliziotti si sono sbagliati. Non ho sparato a nessuno. Non ho avuto nella mia disponibilità la Fiat 500 (ritrovata bruciata a Capriolo del Colle ndr)». E a chi durante l’interrogatorio chiede a Molano perchè la vittima l’ha denunciato, lui risponde che «non riesco a capirlo, non ho debiti con lei», insiste Molano, «l’ho vista solo qualche volta». E sempre il cinquantacinquenne a specificare che aveva conosciuto la vittima dell’agguato dopo che il suo amico, Massimo Castelli gliel’aveva presentata. Poi il cinquantacinquenne ammette che, invece, qualche lite con la donna, in realtà, c’è stata. «Dopo l’arresto di Castelli», è la versione di Molano, «la fidanzata mi chiede dell’auto di Castelli e gli riferisco che sta ancora in officina». Il clima tra i due non è dei più tranquilli: «Lei mi manda molti messaggi per riavere l’auto e i soldi dovuti per i fermi amministrativi iscritti sui mezzi di Castelli. Ma io non ho mai risposto alle sue richieste».

G.CH.

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