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Noleggio natanti, boom nel weekend

Ilenia Mosele, presidente di Assonologarda
Ilenia Mosele, presidente di Assonologarda
Ilenia Mosele, presidente di Assonologarda
Ilenia Mosele, presidente di Assonologarda

La filiera turistica gardesana è ancora a due velocità: lenta e con poche presenze durante i giorni feriali, più sostenuta e con grandi affluenze nei fine settimana. Tendenza che riguarda anche il settore locazione e noleggio dei natanti da diporto (comprendono barche ma anche attrezzature per gli sport acquatici), che grazie al turismo di prossimità riesce a tamponare le perdite dovute alla carenza di turisti stranieri. «Sul totale dei clienti gli stranieri sono sempre di più, ma rispetto agli scorsi anni gli italiani che richiedono i nostri servizi sono aumentati», conferma Ilenia Mosele, presidente di Assonologarda, associazione che conta una cinquantina di attività. «Quest’anno sentiamo la mancanza degli olandesi che amano andare in barca e fare sport acquatici e dei danesi che negli ultimi anni costituivano una presenza importante. Durante la settimana segniamo un meno 40-50 per cento rispetto agli scorsi anni, ma il termometro della situazione è ancora parziale». Qualche segnale di ripresa c’è, rileva Mosele, anche se a fare la differenza è ancora la bassa affluenza nei campeggi, che nel basso e medio lago hanno capacità ricettive di migliaia di turisti. «Il dato positivo», aggiunge la presidente, «è sugli sport acquatici, con la richiesta che negli ultimi anni sta crescendo: sup, kayak, banana e paraflying vanno molto». In aumento anche i clienti che al noleggio della barca preferiscono i tour con conducente, con la possibilità di godersi la navigazione senza la responsabilità della guida, servizio presente soprattutto sulla sponda bresciana. «Da noi manca il servizio taxi e il trasporto passeggeri non di linea», riprende Mosele, «ma questo è dovuto anche alla grande differenza tra la sponda veronese e quella bresciana». Quest’ultima beneficia del fatto di essere governata, in ambito di demanio lacuale, dall’Autorità di Bacino Laghi Garda e Idro, ente partecipato dai Comuni e delegato dalla Provincia di Brescia e dalla Regione Lombardia ad esercitare tutte le funzioni inerenti la materia . «Anche noi avremmo bisogno di un ente unico che gestisca non solo tutte le attività demaniali, ma anche le risorse che ne derivano per programmare degli investimenti che si traducono in maggiori servizi, come la sistemazione delle coste e la creazione di punti di imbarco e sbarco», sottolinea Mosele. AMBIENTE I soci di Assonologarda si impegnano a garantire sicurezza agli utenti e attenzione all’aspetto ambientale. «Impieghiamo minimo dieci minuti a spiegare ai clienti come si usa la barca, inoltre ogni due-tre anni cambiamo il parco motori e questo concorre a ridurre l’impatto ambientale, essendo motori con minori consumi ed emissioni», spiega Gianantonio Fratucello, presidente del Consorzio Peschiera del Garda noleggio barche. La transizione verso l’elettrico è lontana. «Siamo attenti all’evoluzione di questi prodotti», afferma Mosele, «ma al momento, oltre ad essere molto costosi, non riescono ancora a garantire le prestazioni di un motore tradizionale, inoltre la ricarica della batteria diventerebbe un problema non essendo le nostre sponde attrezzate di colonnine elettriche». Andrea Speri esercita l’attività a Peschiera, Pacengo di Lazise e San Felice del Benaco ed è stato il primo a introdurre le barche elettriche sul Garda. «Ne abbiamo in locazione tre nel golfo di San Felice del Benaco, dall’altra parte del lago, dove c’è l’isola del Garda», spiega, «hanno una velocità di 7-8 nodi, circa 15 chilometri orari, le ricarichiamo di notte e la batteria dura circa sette ore. Le utilizziamo solo là e per giri ridotti, qui sebbene siano richieste sarebbe un problema farle rientrare velocemente in caso di maltempo. Anche a parità di potenza, i motori elettrici hanno ancora un’autonomia molto ridotta». Speri ricorda che un dato diffuso qualche anno fa riferiva della presenza di circa 700 barche in locazione tra la sponda veneta e quella lombarda, numero forse aumentato perché sono nate nuove attività di locazione, ma che al contempo va contestualizzato con un altro fenomeno. «Se fino a qualche anno fa la maggior parte dei clienti stranieri arrivava con le proprie barche, con motori più vecchi e inquinanti», conclude, «ultimamente trovano più conveniente lasciarle a casa, avendo tutti i servizi in loco». •

Katia Ferraro

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