<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

No a terzi l’emergenza dell’ospedale La petizione continua

Corsia all’ospedale di Malcesine
Corsia all’ospedale di Malcesine
Corsia all’ospedale di Malcesine
Corsia all’ospedale di Malcesine

«La raccolta firme contro l’affidamento all’esterno del servizio di urgenza-emergenza all’ospedale di Malcesine proseguirà domenica 1 settembre, dalla mattina al primo pomeriggio, a Castelletto. Ho dato disponibilità ai promotori e concesso loro un tavolo sulla piazza: sono certo che, in concomitanza al 53° trofeo di vela Gorla, in tantissimi avranno la possibilità di firmare per evitare un ulteriore declassamento dell’unica struttura sanitaria pubblica della sponda veronese». Ad annunciarlo è Paolo Formaggioni, ex- assessore di Brenzone e oggi nel Cda della Funivia di Malcesine. Nei giorni scorsi, infatti, un gruppo di dipendenti dell’ospedale di Malcesine, con i due gruppi di minoranza, Vivere Malcesine e Malcesine 2.0, hanno organizzato gazebo per informare la popolazione della situazione del nosocomio. C’erano anche rappresentanti dell’Associazione interregionale disabili motori e del Libero comitato spontaneo salvataggio ospedale di Malcesine, oltre a infermieri e autisti del servizio di emergenza di Malcesine. Ma qual è il problema? «Il problema», riprende Formaggioni, «è che il servizio di urgenza-emergenza rischia di essere affidato all’esterno, anche se il direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera, Pietro Girardi, ha detto che tutto rimarrà invariato, almeno fino a ottobre». «Sono sicuro che a Castelletto, domenica, si potranno raccogliere molte firme», dice l’ex- assessore. «Aiuto volentieri la raccolta firme, però vorrei dire ai promotori che purtroppo il muro contro muro non giova all’ospedale e ai cittadini. Perciò mi auguro che le firme raccolte siano usate in accordo con i gruppi di maggioranza di tutti e tre i Comuni dell’alto lago, Malcesine, Brenzone e Torri, per dare ulteriore forza alle richieste. L’ospedale è di tutti, non ha colore politico, e deve funzionare per chi abita qui e per chi ci arriva, circa 3 milioni di persone da aprile a ottobre».

G.M.

Suggerimenti