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Museo «West Star» Nuovo passo avanti

L’ex base Nato ad Affi
L’ex base Nato ad Affi
L’ex base Nato ad Affi
L’ex base Nato ad Affi

Il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze assegnerà due borse di studio, dell’importo di seimila euro, ad altrettanti studenti, per l’attività di ricerca (di cui è responsabile scientifico il professor Michelangelo Pivetta) sul progetto di musealizzazione e riuso del ex-bunker West Star di Affi. Lo studio inizierà giovedì e terminerà sei mesi dopo, il 14 marzo e potrà essere rinnovato, per non più di due volte consecutive, fino alla durata massima di diciotto mesi. Il recupero dell’ex Base Nato di Affi entusiasma, tra gli altri, anche il colonnello in pensione Raffaello Cimolai, che all’interno di West Star, ha operato dal 1981, l’anno dopo il disastro aereo di Ustica, al 1999. Prima in qualità di “Officer in Charge” di West Star dal 1981 al 1988 e poi come comandante di Corpo del Gruppo Alleato Comunicazioni. Da lui dipendevano quasi tutti i militari (il 95%) che lavoravano nella base. «Se West Star deve diventare un museo della Guerra fredda», ammonisce Cimolai, «è necessario che le informazioni vadano chieste a chi, durante la Guerra fredda ci ha lavorato e ha partecipato a complesse esercitazioni Nato. si consultino le memorie storiche». «In quella base si monitoravano gli aerei “sconosciuti” che entravano nelle aree di nostra competenza, tutta l'Italia e i mari che la circondano», spiega il colonnello Cimolai che si è congedato nel 2002. «Se l'aereo risultava ostile e non seguiva gli ordini degli intercettori, West Star dava l'ordine di abbattimento. Io alla Base ho lavorato fino alla fine della Guerra Fredda», continua Cimolai. «Ero l’unico ufficiale autorizzato a entrare in tutte le sale della base. I 40 anni di attività di West Star», ricorda, «vanno dall’apertura nel 1966 alla chiusura nel 2007. La sua funzione di Posto comando protetto di guerra per le forze terrestri, aeree e navali terminò nel 1991 e un paio di anni prima si conclusero le esercitazioni Nato: Able Archer, Wintex Cimex, Display Determination eccetera. Con la fine della Guerra fredda, West Star rimase solo un essenziale centro nodale delle telecomunicazioni, inserito nella rete Nato a supporto delle missioni nei Balcani, in Afganistan e in altre zone alle dipendenze del Gruppo misto telecomunicazioni e Gruppo alleato comunicazioni con sede a Verona. Perse così la sua funzione di protezione». Nel 2003 e 2004 furono comunque organizzate delle esercitazioni, senza scopo operativo preciso, per non lasciare West Star inutilizzata come Posto comando protetto e per verificare se poteva essere utile al Comando Nato di Napoli (Afsouth). «Poi, visto che nessun Comando Nato e delle nostre Forze armate nazionali dimostrarono interesse per West Star, si decise di chiuderla. A quel punto», afferma il colonnello, «si rese necessario passare tutte le funzioni delle Telecomunicazioni ad altri Comandi Nato. Nel 2004 è stato quindi costituito lo Sdnei: “Support Detachment North East Italy” - “Distaccamento di Supporto nel nord est Italia”, con il compito di supporto al Comando delle trasmissioni, rinominato VCS (Verona Communications Squadron – Squadrone Comunicazioni Verona), passato alle dipendenze di Afsouth. Ad operazioni di trasferimento concluse, il sito è stato restituito all’Italia».•.

Luca Belligoli

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