<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Morto nella notte don Marino «Era generoso e altruista»

Un momento di commozione durante i festeggiamentiGli auguri ricevuti da papa FrancescoDon Marino Tortella: aveva 79 anni ed era nato a Pacengo
Un momento di commozione durante i festeggiamentiGli auguri ricevuti da papa FrancescoDon Marino Tortella: aveva 79 anni ed era nato a Pacengo
Un momento di commozione durante i festeggiamentiGli auguri ricevuti da papa FrancescoDon Marino Tortella: aveva 79 anni ed era nato a Pacengo
Un momento di commozione durante i festeggiamentiGli auguri ricevuti da papa FrancescoDon Marino Tortella: aveva 79 anni ed era nato a Pacengo

È morto nella notte fra mercoledì e giovedì nella sua casa di Colà, in via Tende 11, don Marino Tortella. Aveva 79 anni ed era nato a Pacengo. Lascia sei fratelli. I funerali saranno celebrati a Pacengo domani alle 15,30 nella parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista. A rinvenirlo senza vita nella camera da letto sono stati il fratello Luciano e la cognata che vivono nella casa attigua. «Dovevamo andare al funerale di una parente», spiega la cognata ancora scossa, «e lo attendavamo in cucina per la colazione. Non vedendolo arrivare ci siamo preoccupati e siamo andati nel suo appartamento». La morte di don Marino ha destato vasta eco fra i fedeli delle parrocchie di Colà e Pacengo dove da anni collaborava con il parroco don Tullio, dopo essersi ritirato dalla missione di parroco ad Erbezzo. Nel paese della Lessinia era benvoluto tant'è che sono già giunti ai familiari molti messaggi di cordoglio da quella località. Don Marino era stato in precedenza parroco a Lughezzano e anche qui ha lasciato un ottimo ricordo per la sua giovialità e simpatia. Era stato ordinato sacerdote il 6 giugno 1981 dopo una vocazione adulta. In precedenza infatti Marino Tortella era impiegato quale falegname nel laboratorio del Deposito materiali del Genio militare e trasmissioni di Peschiera del Garda. Ha lasciato l'impiego nel 1969 per dedicarsi ad altro e nel contempo ha meditato di entrare nel seminario vescovile di Verona per poi diventare prete. «Ricordo con grande simpatia e amicizia Marino, meglio don Marino», spiega addolorato Giorgio Perazzoli, suo ex collega, ora pensionato, «perché era sempre gioviale, allegro, con una parola buona per tutti i colleghi che lavoravano al Genio militare. Un uomo davvero buono. Un’amicizia che è rimasta intatta per moltissimi anni, rinfrancata in questi ultimi anni per la sua presenza costante a Colà, Pacengo e spesso anche a Lazise. Aveva un affetto particolare per gli anziani e gli ammalati che visitava sempre. Era un prete autentico». Prima di essere nominato parroco a Lughezzano era stato collaboratore a Pacengo perché era innamorato del suo paese, ma soprattutto perché si era preso l'onere di accudire fino alla loro dipartita gli anziani genitori che ha sempre adorato. «Don Marino era un uomo buono e un confratello generoso», aggiunge don Lanfranco Magrinelli, parroco di Lazise. «Ha sempre offerto il suo ministero con altruismo e con un senso davvero aperto della vita. Poteva ancora offrire molto alle nostre comunità parrocchiali data la sua energia e giovialità. Siamo grati al Signore per avercelo donato e obbedienti al suo disegno». •

S.B.

Suggerimenti