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Moria di pesci, non c’è alcuna infezione in atto

Alcuni esemplari trovati morti nel basso lago
Alcuni esemplari trovati morti nel basso lago
Alcuni esemplari trovati morti nel basso lago
Alcuni esemplari trovati morti nel basso lago

Sono arrivati ieri i risultati delle analisi eseguite dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie su alcuni pesci morti prelevati la scorsa settimana nel lago dal personale della Provincia di Verona per appurare la causa dei decessi di decine di pesci, soprattutto scardole, rinvenuti lungo le coste tra Bardolino e Peschiera del Garda «Il referto delle analisi è negativo sia per l’esame microscopico parassitologico che per quello macroscopico qualitativo, basato sull’osservazione esterna dei pesci», fa sapere Ivano Confortini, biologo responsabile del Servizio di tutela faunistico-ambientale della Provincia. All’Istituto zooprofilattico sono stati inviati cinque esemplari di scardola, un cavedano e un pesce persico. «Era importante soprattutto l’esame parassitologico per evidenziare se c’era un’infezione in atto, ma anche questo è risultato negativo», aggiunge Confortini, per cui le ipotesi probabili che hanno generato il fenomeno rimangono due: scardole che, essendo abbondanti nel Garda e nel loro periodo riproduttivo, sono finite nelle reti dei pescatori ma poi sono state rilasciate non avendo valore commerciale; oppure l’altra causa o concausa potrebbe essere proprio lo stress generato dalla frega. «Una certa mortalità c’è nel periodo riproduttivo», spiega Confortini, tornando ad escludere come possibile causa l’inquinamento. «Le sostanze tossiche portano mortalità elevatissime in punti limitati, non scarse in ampie zone come nel nostro caso. A mio giudizio il fenomeno dovrebbe fermarsi». •

K.F.

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