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Monica Peretti dà il primo calcio al pallone

L’inaugurazione del Centro civico intitolato a Peretti FOTO PECORALa moglie di Ettore Peretti con le figlie e il sindaco Trentasette i parlamentari che hanno giocato la partita in ricordo di Peretti
L’inaugurazione del Centro civico intitolato a Peretti FOTO PECORALa moglie di Ettore Peretti con le figlie e il sindaco Trentasette i parlamentari che hanno giocato la partita in ricordo di Peretti
L’inaugurazione del Centro civico intitolato a Peretti FOTO PECORALa moglie di Ettore Peretti con le figlie e il sindaco Trentasette i parlamentari che hanno giocato la partita in ricordo di Peretti
L’inaugurazione del Centro civico intitolato a Peretti FOTO PECORALa moglie di Ettore Peretti con le figlie e il sindaco Trentasette i parlamentari che hanno giocato la partita in ricordo di Peretti

Il primo calcio al pallone lo ha dato lei. La moglie Monica con cui Ettore Peretti e il sindaco, Stefano Passarini, avevano condiviso il progetto del Centro civico che l'amministrazione ha dedicato a questo deputato mancato improvvisamente il 28 gennaio 2018 agli impianti sportivi, a due passi dalla sua casa, a Marciaga dov’era nato. L'inaugurazione ufficiale del «Centro civico Ettore Peretti» è stata solo l'inizio di una lunga giornata che, iniziata col taglio del nastro su un sagrato affollato, si è conclusa con due partite «del cuore» giocate prima tra due squadre dell'associazione di Calcio nazionale parlamentare, conclusasi 0 a 0 e poi tra Polisportiva Consolini e i parlamentari e conclusasi 1 a 0. Un gruppo coeso, a prescindere dal colore politico, e di cui Ettore faceva parte. Sono stati 37 i colleghi giunti a Costermano per ricordarlo. «Considerava lo sport di squadra un modo per mettere in armonia anche persone di diverse idee politiche. E dal numero di colleghi e amici intervenuti è evidente che era riuscito a farsi voler bene e a essere stimato da tanti», ha detto il sindaco. E infatti già un'ora prima del taglio del nastro c'erano almeno 400 persone tra cui i sindaci locali con la fascia tricolore. La commozione ha preso un po' tutti, in particolare la moglie, le figlie, le sorelle, ma il dolore sempre vivo per la sua perdita è stata un po' diradata dal calore dei partecipanti e dalla dedica di un centro civico così bello e solare. «È stato costruito al posto dell’ex scuola elementare di Marciaga, dichiarata inagibile nel 2017. Subito io ed Ettore cercammo finanziamenti per abbatterla e ricostruirla. Grazie a lui conobbi il presidente del Gestore dei servizi energetici, società del Ministero dell'economia e della finanze, che ci informò dell'uscita di un bando ad hoc. Prevedeva finanziamenti se l'ente pubblico avesse abbattuto e poi ricostruito un edificio con consumo di energia quasi zero. Peccato che Ettore non abbaia potuto vederlo». Lo hanno ricordato in tanti ieri. Anche tra i parlamentari. Tra loro Francesco Boccia ministro per gli Affari regionali e le autonomie, l'avvocato Maurizio Panis ex parlamentare, il vice capogruppo di Forza Italia alla Camera Simone Baldelli, l'onorevole Manlio Contento, Luca Lotti ex ministro allo Sport e segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica, l'onorevole Gioacchino Alfano presidente della Nazionale di calcio, Giancarlo Giorgetti sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ammirata la luminosissima palazzina, ci si è spostati al cimitero e poi si è giocata la simbolica partita. «Ettore ci parlava sempre di della bellezza di questo suo paese a due passi da lago che si sta sviluppando anche a livello turistico. Era una persona seria, impegnata, un esempio da seguire», ha detto Panis. Baldelli ha aggiunto: «Ettore ha sempre rappresentato il territorio con competenza e dedizione come parlamentare e come amministratore locale». Manlio Contento, deputato dal 1996 al 2013 ha commentato: «Ho conosciuto Ettore come deputato e ricordo il suo impegno a favore di questo territorio che amava. Raccontava della sua casa dove trovava rifugio dagli impegni e dove aveva gli affetti più cari. Il suo è stato un impegno politico serio in un'Italia delle cui necessità troppo poco si parla». Ha concluso Lotti: «La nazionale parlamentare è una famiglia dove non conta quello che accade in aula, ma l'essere sotto la stessa bandiera». •

Barbara Bertasi

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