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Migliora il sub in arresto cardiaco nel lago

L’elicottero in partenza da Torri con il sub a bordo
L’elicottero in partenza da Torri con il sub a bordo
L’elicottero in partenza da Torri con il sub a bordo
L’elicottero in partenza da Torri con il sub a bordo

Si sta gradualmente riprendendo A.G., il sub di 28 anni, di origini argentine, che giovedì sera, è riemerso in arresto cardiaco dalle acque del Garda, sul lungolago di Torri del Benàco, soccorso da un compagno di immersioni e da alcuni passanti e poi portato all'ospedale di Brescia con l'elisoccorso del 118. A confermarlo è il fratello del subacqueo, 31 anni, che vive assieme al ventottenne a San Pietro in Cariano. «Per fortuna ora sta bene», sottolinea felice, «sembra fuori pericolo pur rimanendo sotto osservazione. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono riuscito a parlarci per qualche istante», prosegue il fratello. «È stato operato d'urgenza per due ulcere gastriche che con ogni probabilità gli hanno causato lo svenimento in acqua e la perdita dei sensi». A.G., giovedì sera, attorno alle 21, si trovava con altri tre compagni di immersione, compreso un istruttore, davanti a uno dei punti più frequentati dagli appassionati, all'altezza dello scivolo vicino al presepe subacqueo sul lungolago Vittorio Veneto, nel centro storico di Torri. Il primo che si è accorto del malore è stato proprio uno degli altri tre sub che, prima che scendesse verso il fondale, è riuscito a portare il compagno, privo di sensi, in superficie, da circa venti metri di profondità. Una volta trascinato a riva, sono accorsi in aiuto tre cittadini di Torri – Silvia Vedovelli, assieme al fratello Paolo e al papà Enrico – che passavano di lì casualmente in quel momento e, guidati al telefono dagli operatori del 118 di VeronaEmergenza, hanno soccorso il ventottenne, aiutando anche l'altro sommozzatore. I medici hanno poi proseguito con la rianimazione trasferendo l'uomo, intubato, all'ospedale di Brescia in elicottero. Il mezzo era nel frattempo atterrato negli spazi a fianco del parcheggio dietro al castello scaligero. Sul posto sono giunti anche due ambulanze, i vigili del fuoco, i carabinieri di Torri e Malcesine, oltre a Paolo Loncrini, vigile urbano che si trovava lì in quel momento seppur fuori servizio e che ha chiamato i soccorsi, e anche al sindaco Stefano Nicotra che assieme a Leonardo Vedovelli e Christian Fava Salorni della Protezione civile di Torri si trovava a poche centinaia di metri dal luogo dell'incidente. I tre erano infatti nella piazza della chiesa per organizzare l’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio con i commercianti locali. Tutti si sono precipitati sul luogo dell'incidente. Silvia Vedovelli, che tra l'altro fa parte della Protezione Civile di Desenzano grazie alla quale aveva seguito un corso di primo soccorso, ha ancora davanti agli occhi quei terribili momenti. «Quando ho visto il sub uscire dall'acqua ho subito immaginato che si trattava di un incidente», racconta. «Ci siamo avvicinati e ci siamo subito messi all'opera praticando il massaggio cardiaco al ragazzo, aiutando anche il compagno di immersione, stremato dalla fatica», racconta Vedovelli. «Aveva difficoltà a respirare», prosegue, «rantolava, aveva le labbra scure. È rimasto incosciente per un po', poi si è ripreso e il cuore ha iniziato a battere più forte. Senza un intervento immediato temo che non ce l'avrebbe fatta». Anche il fratello del sub che ha rischiato di morire ritorna su quanto accaduto, ringraziando i soccorritori, a partire dal sub che ha riportato in superficie il compagno. «Ha salvato mio fratello praticandogli il massaggio cardiaco assieme ad una ragazza (Silvia Vedovelli, ndr) che ringrazio tantissimo, assieme agli altri sanitari. Sono davvero degli eroi». Il fratello del sub ci tiene infine a sottolineare che il ventottenne è un sub esperto. «Era la prima volta che si immergeva nel Garda ma ha il patentino», sottolinea. «Non è un principiante. Ha una certa esperienza. È uno sportivo». Resta da capire con esattezza perché il gruppo di sommozzatori fosse ancora in acqua ad un'ora così tarda, dopo un prolungato periodo di inattività causato dall'emergenza sanitaria scoppiata con il Covid-19. Il fratello del sub ricoverato a Brescia precisa però: «Era previsto nel programma del nuovo corso di specializzazione che mio fratello stava seguendo». •

Emanuele Zanini

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