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«Mia figlia e l’auto sparite» E scatta allarme nazionale

L’area del parcheggio Retelino a Malcesine
L’area del parcheggio Retelino a Malcesine
L’area del parcheggio Retelino a Malcesine
L’area del parcheggio Retelino a Malcesine

Era perfino stato fatto alzare in volo l’elicottero dei carabinieri di Trento e Bolzano. Allertate le frontiere, gli scali aeroportuali, i caselli autostradali. L’allarme lanciato da un padre era di quelli seri: «Ho lasciato l’auto parcheggiata a Malcesine. Nel sedile dietro c’era mia figlia, dieci anni. Non c’è più l’auto. E nemmeno mia figlia». Una frase che ha raggelato persino i militare di piantone in caserma. L’uomo che aveva davanti, un quarantenne che abita sul lago, appassionato di lanci con il parapendio, tanto da farne una delle sue professioni, era andato con un amico, a volantinare sul lago di Garda, per promuovere la sua attività. Ha sostenuto di aver parcheggiato al Retelino e di essersi allontanato lasciando la bambina senza cellulare seduta in auto. Dopo circa un’ora, lui e l’amico sono tornati al parcheggio ma non c’era più traccia della ragazzina e dell’auto. Tornati al parcheggio, hanno prima girato attorno, chiamando la bambina per nome, e poi vedendo che non si vedeva, si sono diretti a piedi alla caserma dei carabinieri di Malcesine. Il loro primo pensiero è stato quello che qualche depravato avesse portato via la bambina approfittando del fatto che era seduta sull’auto con le chiavi inserite e che lei, povera, senza cellulare non avesse potuto dare l’allarme. Dalla stazione è partito l’allarme al comando provinciale e da Verona, il tenente colonnello Fabrizio Cassatella, ha subito avviato il protocollo che si utilizza per i rapimenti. Anche i due adulti sono stati ascoltati a lungo, la loro versione inizialmente non ha molto convinto i carabinieri. Com’era possibile che qualcuno si fosse portato via l’auto e pure la bambina? Motivi di chiedere un riscatto non ce n’erano. E lo scenario che si apriva a quel punto era peggio di ogni ipotesi percorribile. L’allarme è stato diramato a tutti i comandanti di compagnia che a loro volta l’hanno estesa alle stazioni. Il Reparto operativo ha impegnato decine di uomini e mezzi, compreso l’elicottero che si è alzato per sorvolare la zona, coinvolgendo i militari di Trento e Bolzano fino a Brescia, lungo l’asta del lago di Garda, e anche la polizia di Stato e la guardia di Finanza, con posti di blocco fino all’autostrada, poichè non si poteva ipotizzare se l’auto rubata con la bambina a bordo avesse imboccato direzione nord o sud. Una ricerca contro il tempo per cercare di capire da che parte avesse potuto dirigersi il fuggitivo con la bambina a bordo. Dopo una mezz’ora di ricerche per quella Passat station wagon è all’improvviso ricomparsa l’auto nei pressi dell’hotel Villa Carmen. Con la bambina dentro. L’auto non si era mossa mai da dove era stata posteggiata. Sbadato il padre, sbadato l’amico. Il padre si è reso conto di essersi sbagliato sul posto dove ricordava di aveva parcheggiato la macchina. Cessato l’allarme, per il padre sono però iniziati i guai. Per lui è scattata la denuncia per abbandono di minori. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Vaccari

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