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prima predazione dell'anno

Malcesine, branco di lupi sbrana una capretta vicino alle case

Di notte alle pendici del Baldo. L’animale è stato attaccato in via Caris, poco distante da centro e Gardesana. La proprietaria: «Si avvicinano forse anche a causa dei lampioni spenti»
Un lupo in Lessinia
Un lupo in Lessinia
Un lupo in Lessinia
Un lupo in Lessinia

I lupi squartano una capretta a due passi dalle case, a Val di Sogno. L’episodio è accaduto alcune notti fa, nella località a sud di Malcesine, ad un centinaio di metri dalla Gardesana. E si tratta con tutta probabilità della prima predazione del nuovo anno, perché a gennaio non ne sono state finora segnalate.

Il racconto della proprietaria

I lupi, questa volta, non si sono fatti vivi in Lessinia ma sulle pendici del Baldo. L’animale viveva all’interno di un campo recintato nell’area attorno a via Caris, a due passi dal centro del paese. La bestiola, che si chiamava Ciciari e aveva dieci anni, è stata ritrovata completamente squartata, spolpata delle viscere. «A ritrovarla alla mattina è stato il compagno di mia sorella», afferma Patrizia Giovanazzi, proprietaria della capretta. «È rimasta solo la carcassa. Il terreno dove si trovava confina tra la mia casa e quella di mia sorella», racconta Giovanazzi. «Ciciari viveva lì da sempre. Negli ultimi anni ci avevano fatto visita più volte i cinghiali, che avevano divelto parte della recinzione che delimita la proprietà e realizzata sopra ad un muretto che circonda il campo con tanto di pali di ferro. Gli ungulati in vari casi avevano causato diversi danni ai terreni. Ma i lupi non erano mai entrati. Forse in questo caso - non si sa se un esemplare o più di uno - hanno sfruttato il pertugio creato dai cinghiali, anche se sono convinta che sarebbero entrati comunque. Forse si riescono ad avvicinare così tanto alle abitazioni anche perché sono mesi che su via Caris nelle ore notturne non vengono accesi i lampioni. Le galline, invece, si sono salvate, dal momento che di notte le ricovero nel pollaio», racconta Giovanazzi.

A due passi dal paese

La zona in cui è avvenuta la predazione, sebbene sia circondata dal verde, non è isolata. «Attorno a noi ci sono diverse case. E poche decine di metri più a sud c’è il paese e la Gardesana», precisa ancora la proprietaria del povero animale ucciso. «Mio figlio la scorsa estate, sempre in questa zona, aveva visto i resti di un camoscio, spintosi fin qui a valle, a sua volta sbranato dai lupi. Non è il primo avvistamento in questa area di Val di Sogno. Ora iniziamo ad avere un po’ di timore a spostarci a piedi, specialmente con il buio».

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Altri avvistamenti recenti

Un altro avvistamento recente è confermato dai proprietari dell’officina Bommartini, che si trova in via Caris, nei pressi del campo dove i lupi hanno attaccato la capretta. «L’altra domenica, mentre tornavo da una camminata in montagna sul Baldo, ho visto un lupo a due passi dalla nostra attività e dalle case circostanti», racconta il meccanico dell’officina. «Stava passeggiando per via Caris con in bocca una preda. Quando mi sono avvicinato a lui con l’auto, si è dileguato».

I lupi dell'area del Baldo Garda

Non sono nuovi gli attacchi dei lupi agli animali nell’area del Baldo Garda, anche se in quest’ultimo caso di Val di Sogno particolarmente a ridosso delle abitazioni. La scorsa estate per esempio, nell’area di San Zeno di Montagna, Prada e Lumini, sono stati almeno una decina, con la preoccupazione crescente da parte degli allevatori.

I numeri dicono che le predazioni nelle varie zone della provincia sono in aumento. Nell’area del Baldo nel 2022 la polizia provinciale ha contato almeno 62 animali uccisi, soprattutto capre e pecore, mentre in Lessinia si è arrivati a 188 bestie - per lo più bovini - sbranate dai predatori.

Nel Veneto si stima ci siano almeno una decina di branchi di lupi.

Rimane invece aperto il dibattito su come gestire la presenza dei lupi. Tra l’altro nei mesi scorsi l’Europarlamento ha approvato una risoluzione che richieda la modifica dello status di specie protetta del lupo, con alcune parti politiche e associazioni di categoria che hanno promosso l’iniziativa, mentre altri, a partire dai gruppi ambientalisti, si sono opposti con forza.

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Emanuele Zanini

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